Specialistica ambulatoriale, precisazioni sul budget

La Regione ha operato nel pieno rispetto della normativa, utilizzando per determinare i limiti di spesa criteri chiari e oggettivi. L’obiettivo è quello di garantire appropriatezza, equità e trasparenza nell’utilizzo delle risorse, in un contesto legislativo che fissa vincoli stringenti.

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Il palazzo della Regione Basilicata

La Regione Basilicata, con la recente delibera di giunta n. 473/2025, ha definito per ciascuna macroarea e per ogni Azienda sanitaria locale, il budget massimo di spesa per le prestazioni rese dai privati accreditati in regime di specialistica ambulatoriale, ai sensi dell’articolo 25 della legge n. 833/1978, operando nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale vigente,

Tale programmazione si fonda sui limiti di spesa stabiliti dal Decreto legge n. 95/2012 e successive modificazioni, che impongono di non superare il consuntivo dell’esercizio 2011 ridotto del 2%, pari a 25,7 milioni di euro per i residenti e 2,8 milioni di euro per i non residenti.

Per la determinazione del budget per i residenti sono stati utilizzati criteri chiari e oggettivi, quali:

  • il consuntivo relativo all’anno 2022, pari a 26,29 milioni di euro, poiché trattasi dell’ultimo anno il cui tetto di spesa approvato dalla Regione è stato “confermato” dal Giudice amministrativo;
  • una quota del fabbisogno definito con la DGR n. 389/2024 (pari al 6% dei 25,7 milioni di euro);
  • un “fattore di finalità” per le macroaree di radiologia e laboratorio, pari al 4% dei 25,7 milioni di euro, suddiviso tra le due discipline;
  • un fattore di riequilibrio territoriale, per la fisioterapia e le altre branche specialistiche, per garantire equità tra le ASL.

Non è stato possibile utilizzare come criterio di ripartizione la produzione 2022 poiché la DGR n. 189/2023, che definiva i tetti per gli anni 2023-2024 sulla base di tale criterio, è stata annullata dal TAR Basilicata su impugnativa di alcune strutture private accreditate.

Parimenti, non si è potuta includere nei dati relativi al consuntivo 2022 la quota di risorse derivanti dalle economie rivenienti dalla ospedalità privata ex LR n. 29/2022 (circa 5 milioni di euro), in quanto il provvedimento dell’Asp di ripartizione di dette risorse è stato annullato dal Tar, sempre su impugnativa di alcune strutture private accreditate, ed è attualmente sub iudice presso il Consiglio di Stato.

Questa scelta metodologica, lungi dal penalizzare i cittadini utilizzando, come falsamente affermato da alcuni, il dato del consuntivo 2014, garantisce la certezza giuridica e la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario, cercando di scongiurare provvedimenti di fissazione dei tetti di spesa che potrebbero essere nuovamente oggetto di censura da parte del Giudice amministrativo, con conseguenze negative sull’erogazione dei servizi.

L’obiettivo della Regione è quello di garantire appropriatezza, equità e trasparenza nell’utilizzo delle risorse, in un contesto normativo che fissa vincoli di spesa stringenti a livello nazionale.

La tempistica di assegnazione dei budget, legata alla necessità di assicurare il rispetto delle pronunce giurisdizionali, non modifica l’impegno della Regione a monitorare costantemente l’andamento delle prestazioni e a intervenire, per quanto possibile, con assegnazioni di ulteriori risorse ove necessarie per rispondere ai fabbisogni sanitari reali.

 

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