È in corso in queste ore la “site visit” ministeriale al Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata. Tutti gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico a livello nazionale, infatti, ogni due anni sono tenuti ad inviare al ministero della Salute i dati aggiornati circa il possesso dei requisiti necessari a mantenere lo status del “carattere scientifico”. All’invio dei dati si aggiunge la “site visit”, ovvero la visita in ospedale da parte degli esperti della commissione di valutazione nominata dal ministero della Salute. Successivamente, il ministero, d’intesa con il presidente della Regione, conferma o revoca il riconoscimento. La commissione di valutazione in visita all’Irccs Crob è composta dal presidente, Graziano Lardo, direttore generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute, da Paolo Ascierto, direttore del dipartimento di Melanoma e Tumori della Cute, Immunoterapia Oncologica e Sperimentale e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, da Maria Benedetta Donati, direttore della biobanca e del dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS), Marcello Freola, docente alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Salerno, oltre Maria Luisa Zullo rappresentante della Regione Basilicata e ad un rappresentante dell’Inail. L’ultimo riconoscimento ministeriale per l’Irccs Crob è del giugno 2022 ed i dati che saranno esaminati nel corso di questa visita sono stati inviati dall’Istituto lo scorso dicembre 2024. Tra i temi al centro della presentazione dell’Istituto la delibera della Giunta Regionale della Basilicata che pone il Crob come reale centro di riferimento oncologico per l’intero territorio regionale, in coerenza con le disposizioni del D.lgs 200/2022 e con la programmazione sanitaria regionale. Un’azione richiesta durante la scorsa visita ministeriale che ha trovato piena attuazione. La delibera evidenzia che l’Istituto registra una mobilità attiva tra il 35 e il 40% dei ricoveri ordinari, confermando l’attrattività verso pazienti di Campania, Puglia e Calabria; il peso medio Drg del Crob (1,55 nel 2023) rimane superiore alla media regionale, indice di elevata complessità dei trattamenti; il Crob coordina la Rete Oncologica della Basilicata e opera in sinergia con gli altri due Irccs oncologici del Sud “Pascale” di Napoli e “Giovanni Paolo II” di Bari tramite la Fondazione Alleanza Mediterranea Oncologica in Rete.
“Grazie al lavoro condiviso con la Regione Basilicata abbiamo dato risposta a tutte le raccomandazioni evidenziate dalla scorsa commissione ministeriale e stiamo intraprendendo diverse azioni di potenziamento, tra cui il progetto Tecno Crob con l’aumento dei posti letto dagli attuali 87 al numero di 124 e il progetto Crob 2.0 – commenta il direttore generale Irccs Crob Massimo De Fino che prosegue – Siamo fiduciosi che il lavoro svolto e quello che ancora ci attende porti alla prossima conferma del carattere scientifico dell’unico Irccs lucano”.
“Il Crob riveste un ruolo strategico nel sistema sanitario lucano, sia in termini di assistenza che di ricerca – dice l’assessore alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata Cosimo Latronico – Il Crob è, e continuerà a essere, un punto di riferimento fondamentale per i cittadini della Basilicata nella prevenzione, diagnosi e cura dei tumori, ma anche un polo attrattivo per i pazienti delle regioni confinanti. Questo è un elemento cruciale nella nostra strategia per contenere e invertire il fenomeno dell’emigrazione sanitaria”.