In Basilicata il primo Research Point sull’affido

Istituita a Potenza la Cabina di regia dopo il Protocollo d’intesa fra l’Ordine degli Assistenti Sociali e il Centro Studi Affido per l’istituzione del primo centro sull’affido e la solidarietà familiare per sensibilizzare la comunità professionale regionale degli assistenti sociali

I componenti della cabina di regia

A seguito della sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra Giuseppe Palo, presidente del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata e Marco Giordano, presidente e direttore scientifico del Centro Studi Affido, finalizzato alla istituzione del primo Research Point sull’affido e la solidarietà familiare per sensibilizzare la comunità professionale regionale degli assistenti sociali sul tema mediante la realizzazione di attività di ricerca scientifica e divulgazione metodologica, a Potenza venerdì 4 luglio scorso è stata istituita presso la sede dell’Ordine a Potenza, la Cabina di regia per dare l’avvio alle attività previste dall’accordo unendo le energie e le competenze di entrambi  gli organismi.

Della Cabina di regia neocostituita fanno parte: per l’Ordine Regionale il Presidente Giuseppe Palo e le Consigliere Filomena Zaccagnino e Lucia Romano, per il Centro Studi Affidi il Presidente Marco Giordano e Carmela Carotenuto.

“Abbiamo fortemente voluto questa collaborazione con l’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata, e questa è la prima regione da cui partiamo per rilanciare l’affidamento familiare in Italia – sostiene il Presidente del Centro Studi Affido prof Marco Giordano – da un lato occorre prevenire con determinazione le cause dell’allontanamento dei minorenni dal loro nucleo, dall’altro vanno investite significative energie nella promozione dell’affidamento e della solidarietà familiare. Nel nostro Paese, migliaia di bambini e ragazzi che vivono in comunità residenziali hanno bisogno di famiglie disponibili ad accoglierli o affiancarli. Centinaia di migliaia di bambini e ragazzi, pur vivendo con i loro genitori, necessitano di famiglie del vicinato pronte ad accompagnarli, per alcune ore o alcuni giorni della settimana, supportandone la crescita e aiutando così l’intero nucleo familiare”.

Le attività su cui il Research Point concentrerà le proprie azioni vanno dalla progettazione alla ricerca sul tema dell’affidamento e della solidarietà familiare nel contesto regionale e/o subregionale; elaborazione, pubblicazione e divulgazione dei risultati delle attività di ricerca, iniziative seminariali, ma anche percorsi formativo-laboratoriali rivolti agli studenti dei Corsi di laurea di Servizio Sociale presenti nel contesto regionale. Saranno, inoltre, attivati Gruppi di lavoro in seno al Research Point per la realizzazione operativa delle singole attività programmate con la partecipazione attiva dei consiglieri e degli assistenti sociali iscritti.

L’azione del “punto di ricerca” vedrà il coinvolgimento, la collaborazione, il raccordo e il dialogo con le varie realtà istituzionali come la Direzione Politiche Sociali della Regione, il Tribunale per i Minorenni, i Dipartimenti Universitari ospitanti i Corsi di Laurea di Servizio Sociale delle regioni limitrofe, l’Autorità Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza il Centri di Servizio per il Volontariato, gli Ambiti Territoriali Sociali e dei relativi Centri/Servizi Affido, ove istituiti.

“Nel contesto dell’affido, i servizi sociali rivestono un ruolo fondamentale di accompagnamento e tutela, con l’obiettivo primario di garantire il benessere del minore in tutte le fasi del percorso – ha dichiarato il Presidente Palo – il Piano Sociale Nazionale 2024-2026, infatti pone al centro delle attenzioni il rafforzamento delle misure volte alla tutela del diritto di bambini e ragazzi a crescere in famiglia. una strategia, questa, che introduce di un Obiettivo di Servizio finalizzato all’attivazione in tutti i territori d’Italia di adeguati Centri pubblici per l’Affidamento Familiare. Un obiettivo ambizioso per offrire risposte sempre più appropriate all’ampia platea di bambini e ragazzi bisognosi di un rafforzamento della propria rete di parentela sociale, mettendo a fuoco le prospettive e le sfide a cui la Regione Basilicata con i suoi nove  Ambiti Territoriali è  chiamata a dare risposte tempestive, adeguate e sostenibili, capaci di rendere effettivamente esigibile il diritto di ogni minorenne di vivere e crescere in un ambiente familiare in sinergia con l’associazionismo familiare, il terzo settore, le scuole e le variegate realtà locali”.

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