Il 20 maggio 2025 Matera ospiterà un evento speciale che unisce cultura, inclusione e sensibilizzazione: “Achab”, spettacolo portato in scena dalla Compagnia DinDonDown Teatro, realtà che da anni lavora per promuovere un’idea nuova e potente di teatro accessibile e partecipato, con attori con sindrome di Down come protagonisti assoluti.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Serendipity ETS, con il contributo della Fondazione Banco di Napoli, il patrocinio della Città di Matera e il sostegno del Fondo Etico della BCC Basilicata. Due i momenti cardine del progetto: la mattina, alle ore 10.30, un incontro con gli attori della compagnia presso l’Auditorium della Casa per Ferie Sant’Anna (via Lanera 14), rivolto in particolare alle scuole per affrontare il tema della disabilità e far conoscere da vicino il percorso artistico e umano del progetto “DinDonDown Teatro”; la sera, alle ore 20.00, lo spettacolo vero e proprio andrà in scena nell’Auditorium Comunale “R. Gervasio” in Piazza del Sedile.
Lo spettacolo “Achab” affronta con coraggio e profondità il grande classico di Herman Melville, Moby Dick, trasformandolo in una potente metafora dell’umanità, dei suoi dilemmi e della sua sete di verità. Il capitano Achab, nel suo inseguimento ossessivo della balena bianca, incarna il desiderio universale di dare un nome al male, di comprenderlo, affrontarlo, e in qualche modo dominarlo. Un messaggio che si riflette anche nella prospettiva con cui si guarda alla disabilità, invitando il pubblico a immergersi in una visione più profonda, lontana dagli stereotipi e capace di cogliere la ricchezza delle differenze.
“Moby Dick non è stato un processo creativo controllato” – scrive Pippo Gentile nel presentare lo spettacolo – “ma crebbe sotto la penna di Melville, cambiando per strada fisionomia, struttura e ambizioni. Questa stessa sfida accompagna da anni l’approccio creativo di DinDonDown Teatro”. Il progetto non è solo un momento artistico, ma anche un’occasione educativa: l’incontro mattutino con le scuole mira a sensibilizzare i più giovani sull’inclusione, sulla valorizzazione delle diversità e sull’importanza del teatro come spazio di espressione e crescita per tutti. In un’epoca in cui l’inclusione rischia spesso di restare uno slogan, “Achab” è un esempio concreto di come l’arte possa farsi strumento di cambiamento e di incontro autentici.