“Il processo Pinocchio” al teatro Don Bosco

Venerdì 28 febbraio su iniziativa del gruppo teatrale "La Clessidra" dell'Oratorio Centro Giovanile Salesiano di Potenza. Una rilettura originale dell'opera di Collodi pubblicato per la prima volta nel 1883. Mastro Geppetto finisce sul banco degli imputati. Quale sarà la sentenza?

Venerdì 28 febbraio, alle 20.30, nel teatro Don Bosco di Potenza, va in scena “Il processo Pinocchio” su iniziativa del gruppo teatrale “La Clessidra” dell’Oratorio Centro Giovanile Salesiano di Potenza. Nella rappresentazione teatrale l’accusa sostiene che Mastro Geppetto, per soddisfare il desiderio inappagato di un figlio tutto suo, si sia fabbricato un comune burattino di legno, animato da un congegno meccanico e che l’abbia mostrato a tutto il paese, per poi farlo sparire dicendo a tutti che è scappato. Dopodiché il perfido Mastro Geppetto, con la scusa di andare a cercarlo, si è recato in un posto lontano dove ha comprato o ha rapito un ragazzo vero, facendo poi ritorno in paese a spacciarlo per il suo vecchio burattino di legno miracolosamente umanizzato.

La difesa ribatte che la vita prigioniera dentro un ciocco di legno si è fatta portare dalla sola persona capace di darle gambe per correre, braccia per stringere, testa per pensare, occhi per vedere e naso che si allunga quando dalla bocca scappano bugie. Quella vita diventa un burattino di legno animato che matura le sue esperienze, conosce il buono e il brutto, l’onesto e l’imbroglione, il bene e il male, finché non comprende che Geppetto, per amore suo affronta il mare aperto incurante della morte, e ricambia quell’amore. Quell’atto d’amore, ricevuto e restituito, è la sola causa della trasformazione da burattino di legno in ragazzo di carne, ossa ed anima. Quale sarà la sentenza? Per scoprirlo basta recarsi al teatro Don Bosco la sera di venerdì 28.

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