Una cassetta rossa destinata a raccogliere richieste di aiuto, in forma anonima, da parte delle donne vittime di violenza. L’iniziativa, organizzata dalle associazioni “Sportello Rosa Aps” e “Dalla Basilicata all’Italia non lasciamo indietro nessuno”, trova una sponda nella Banca Monte Pruno che ospiterà la prima cassetta rossa e a Potenza, nella sua sede distaccata di corso Garibaldi. L’installazione è prevista per mercoledì prossimo, 30 ottobre, alle 16. “L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – nasce anche con l’obiettivo di riscattare le donne vittime di violenza da eventuali forme di sudditanza economica che possono determinarsi o acuirsi in seguito alla denuncia delle violenze subite. Nella cassetta rossa è possibile, quindi, depositare un messaggio o una richiesta di aiuto, che verrà gestito direttamente dalle associazioni del territorio. La cassetta rossa sarà destinata anche ad accogliere richieste di aiuto da coloro che affrontano un momento di fragilità. Esse simboleggiano un luogo di rifugio e di ascolto per chiunque voglia condividere storie, emozioni e messaggi di speranza. Sempre mercoledì, alle 17, è prevista una tavola rotonda sul tema nel ridotto del teatro Stabile del capoluogo lucano.
La violenza di genere è un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso in Italia, ma spesso rimane sommerso a causa della paura di denunciare da parte delle vittime. Paura alimentata da diversi fattori, tra cui la vergogna, la paura di non essere credute, la sfiducia nel sistema giudiziario e il timore di ritorsioni da parte dell’aggressore. Secondo i dati dell’Istat, una significativa percentuale di donne non denuncia le violenze subite. Solo il 12,2% delle donne che subiscono violenza da parte del partner e il 6% di quelle che subiscono violenza da parte di un non partner decidono di denunciare. Questo significa che la maggior parte delle violenze rimane nascosta, impedendo alle vittime di ottenere giustizia e supporto adeguato. Un altro dato preoccupante è che molte donne non considerano la violenza subita come un reato: solo il 35,4% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner ritiene di essere stata vittima di un reato, mentre il 44% pensa che si tratti di qualcosa di sbagliato ma non di un reato. Atteggiamento che contribuisce ulteriormente a mantenere il silenzio intorno alla violenza di genere.