Vita in un campo profughi, l’inferno di Moria

A Potenza il 7 ottobre si inaugura la mostra fotografica di Salvatore Cavalli, quarto appuntamento della rassegna “10 anni di scuole per la Pace” che raccoglie le più significative esperienze didattiche realizzate dal 2013 ad oggi dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata

La locandina dell'evento

Lunedì 7 ottobre alle ore 18,30 sarà inaugurata, presso il MOON in Via Macchia San Luca 68i a Potenza, la mostra fotografica “Un mondo a parte: l’inferno di Moria. La vita in un campo profughi” del fotoreporter Salvatore Cavalli.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con “La Luna al Guinzaglio”, è il quarto appuntamento della rassegna “10 anni di scuole per la Pace” che raccoglie le più significative esperienze didattiche realizzate dal 2013 ad oggi dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata e che hanno coinvolto fino ad oggi oltre 14.000 studenti in oltre 50 istituti

di 10 regioni italiane, dalle primarie fino alle università.

La mostra fotografica che si inaugura il 7 ottobre alla presenza dell’autore Salvatore Cavalli, è stata prodotta dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata e descrive, attraverso 12 fotografie in bianco e nero, la vita del campo profughi nell’isola di Lesbo che accoglieva i migranti provenienti dalla rotta balcanica. Attualmente il campo di Moria è stato smantellato a seguito di un incendio ma permane la situazione drammatica di accoglienza del tutto inadeguata per i rifugiati che arrivano nell’isola di Lesbo.

Già presentata a Bologna, Potenza, Briga novarese, Roma e Modena nel 2019, l’esposizione si arricchisce anche di alcuni disegni toccanti realizzati dai bambini che vivevano nel campo di Moria e che hanno utilizzato pennarelli e quaderni raccolti dalla Fondazione Città della Pace.

Con questa iniziativa si intende far conoscere le condizioni igienico-sanitarie e alimentari insostenibili per le persone che hanno vissuto e ancora adesso vivono in una situazione di stallo aspettando che la propria domanda di asilo, di ricollocamento o di ricongiungimento familiare venga valutata dalle autorità.

Salvatore Cavalli, 42 anni, catanese d’origine, ha seguito le maggiori crisi migratorie. Lavora principalmente come freelance per agenzie nazionali e internazionali, con ONG, ICRC, UNICEF e Save the Children. Le sue fotografie sono state pubblicate su quotidiani, riviste nazionali e internazionali e blog.

La mostra sarà visitabile dal 7 al 18 ottobre su prenotazione chiamando al tel. 3479315416.

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