Impianti eolici, M5s: “Il sindaco di Cirigliano faccia chiarezza”

Il consigliere regionale Perrino e l’europarlamentare D’Amato del Movimento cinque stelle parlano di “impianti eolici a rischio per i cittadini e di questione ormai diventata un vero e proprio problema per tutto il territorio regionale”

“A Cirigliano, in Basilicata, i cittadini denunciano un nuovo caso di ‘eolico selvaggio’. La questione, che si trascina dal 2018, riguarderebbe alcuni impianti di minieolico sparsi nel territorio comunale ciriglianese e collocati a pochi metri dalle abitazioni e dalla strada”.

A dichiararlo il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Perrino, e la parlamentare europea, Rosa D’Amato.

“La qualità degli stessi impianti – continuano gli esponenti del M5s – lascerebbe a desiderare visto che negli anni non sono mancati distacchi e cadute di materiali: crolli che, grazie esclusivamente alla buona sorte, non hanno finora arrecato danni a persone e cose. Episodi incresciosi di rischio per la pubblica incolumità, segnalati più volte alle competenti autorità. Occorre chiarire che il rilascio delle autorizzazioni per tale tipologia di installazioni, considerata la piccola potenza nominale degli impianti, è in capo ai competenti uffici comunali. Ma il Comune di Cirigliano avrebbe negato l’accesso agli atti richiesto da alcuni cittadini a seguito dei ripetuti episodi di distacco di parti meccaniche degli impianti. Noi stessi abbiamo riscontrato difficoltà nel reperimento di  informazioni, anche consultando il portale istituzionale del Comune di Cirigliano”.

“Constatata l’impasse – dicono Perrino e D’Amato – abbiamo ritenuto necessario procedere con una formale richiesta di accesso agli atti per cercare di capire meglio cosa sta succedendo nel piccolo comune materano. La questione degli impianti eolici ‘selvaggi’ è ormai diventata un vero e proprio problema per tutto il territorio regionale. Quella che doveva essere un'importante fonte di energia rinnovabile, ‘pulita’, pare sia finita in mano a spregiudicati interessi speculativi. Lo spopolamento di molti Comuni lucani – concludono – fa sì che il loro territorio diventi terra di conquista da parte di cordate imprenditoriali spesso poco trasparenti e che perseguono esclusivamente finalità di profitto”.

 

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