È di un paio di giorni fa la pubblicazione sul sito dell’Egrib (Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche di Basilicata) delle “Nuove” tariffe con cui i cittadini lucani pagheranno l’acqua. Le tariffe avranno effetto retroattivo dal 2018. Lo scrive in una nota il presidente della Adoc Basilicata, Canio D’Andrea, che “stigmatizza l’adozione di tale provvedimento, ora per allora, circa le retroattività dello stesso e sottolinea la scorrettezza e la spregiudicatezza degli enti tenuti alla gestione delle acque in Basilicata ossia: Egrib, Regione Basilicata, i comuni azionisti di Acquedotto Lucano e lo stesso Acquedotto Lucano. La bolletta, nel 2018, costerà almeno il 16,85 per cento in più rispetto a quella del 2017. Infatti, per una famiglia di composta da madre, padre e un figlio il consumo medio di acqua è di circa 276 mc/anno.I calcoli, di cui alla tabella allegata elaborata dall’ADOC di Basilicata, sono stati fatti considerando i consumi medi per famiglie italiane che usano con parsimonia l’acqua: un lavaggio con lavastoviglie al giorno, una lavatrice a settimana, lo scarico del bagno massimo due volte al giorno per persona e, poi, l’igiene personale: radersi una vota ogni due giorni (solo il padre), una doccia breve al giorno a persona, lavarsi i denti, cucinare, lavare i pavimenti. Ovviamente non sono stati inclusi gli sprechi che non possono e non devono essere tollerati. Ebbene, con l’applicazione delle nuove tariffe la famiglia lucana spenderà 557,13 euro a fronte di 476,81 euro pagati nel 2017. In pratica 80,32 euro in più. Per una famiglia monoreddito era già una spesa salata pagare 476,81 euro annui, immaginate oggi per pensionato a 780 euro al mese che cosa significa questa spesa. Un altro aumento e non ci potremo permettere più nemmeno l’acqua. Tutto questo nella regione che è il “serbatoio” di larga parte della popolazione del mezzogiorno d’Italia. Questo è il danno, ma c’è anche la beffa. L’ADOC di Basilicata denuncia che le tariffe sono state tenute nascoste e per aumentarle è stato fatto tutto in segreto. L’ADOC e le altre Associazioni dei consumatori sono state bellamente ignorate. Alla faccia delle promesse fatte su tutti i tavoli istituzioni da autorevoli esponenti regionali circa il coinvolgimento, prioritario, delle associazioni dei consumatori per quanto riguarda servizi e tariffe pubbliche. L’acqua è un bene essenziale e misura il livello di civiltà di un popolo e non è solo l’Adoc di Basilicata a sostenerlo. La Basilicata con tutte le sue risorse idriche non può far pagare l’acqua a prezzi così esosi secondo noi dell’Adoc. Riteniamo che è necessario utilizzare meccanismi di compensazione che tengano conto delle condizioni economiche e sociali degli utenti.L’ADOC di Basilicata auspica che siano messe in campo strategie per contenere gli sprechi della risorsa idrica e, nel contempo, diminuiscano i costi, elefantiaci e smisurati, dei vari apparati deputati alla gestione del sempre più prezioso bene “acqua”. L’ADOC di Basilicata si batterà con sempre maggior vigore perché le esigenze essenziali siano assicurate a tutti a prezzi accessibili.L’ADOC di Basilicata, pertanto, chiede di: sospendere immediatamente gli aumenti delle tariffe; negoziare le tariffe e gli scaglioni di consumo con le Associazioni dei consumatori; prevedere sistemi di compensazione per le fasce più deboli (anziani, indigenti, cittadini in stato di necessità).