Il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza ha illustrato il lavoro svolto dal suo ufficio nel 2018
È un “quadro largamente carente” quello descritto dal garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Vincenzo Giuliano in tema di rispetto dei diritti dei minori in Basilicata. Nel 2018, come Giuliano ha spiegato ai giornalisti nella conferenza tenuta oggi a Potenza, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, all’ufficio del garante dell’infanzia e dell’adolescenza sono pervenute 87 segnalazioni (74 dalla provincia di Potenza, 13 da quella di Matera). Tra le problematiche segnalate quelle che riguardano il disagio sociale ed economico (8), l’inclusione scolastica (18), la mancata figura dell’assistente dell’autonomia e alla comunicazione (11). Segnalato anche un caso di abuso. Due i corsi di formazione promossi nel 2018 (per “Tutori legali volontari di minori stranieri non accompagnati” per la II e III edizione), tre i progetti realizzati: “Alcol e giovani”, “Una scuola per tutti”, “Bullismo e cyberbullismo”. Quattro i protocolli d’intesa sottoscritti e due i convegni organizzati.<br /><br />Le informazioni sul lavoro svolto sono state riportate nella relazione del garante in cui si evidenzia, in particolare, che in Basilicata “i servizi di asilo nido sono al di sotto della media nazionale. Solo sei bambini su cento trovano posto nelle strutture pubbliche”, mentre la media nazionale è del 12,6 per cento. “Solo 91 Comuni su 131 sono dotati di servizi per la prima infanzia” e nel 30 per cento dei casi i comuni sono privi di asili – nido, di sezioni primavera e altre strutture di accoglienza per la prima infanzia”. Il costo delle rette mensili si attesta fra i 300 e i 400 euro al mese per “chi ha la fortuna – ha sottolineato Giuliano – di trovare una sistemazione pubblica o convenzionale” mentre “nelle scuole dell’infanzia il costo della mensa scolastica può raggiungere e superare anche i quattro euro a pasto”. Proseguendo con l’elenco dei dati il garante ha evidenziato come nel 50,6 per cento delle classi non ci sia il tempo pieno, nella scuola secondaria, invece, la percentuale è del 70 per cento”. Dati meno negativi riguardano i servizi per le fasce di età superiore alla prima infanzia ma il Garante pone l’attenzione, in particolare, su alcune problematiche che interessano le scuole medie e superiori: bullismo, cyberbullismo e alcolismo.<br /><br />Giuliano, nel corso della conferenza stampa, ha criticato quello che ha definito “l’atteggiamento ipocrita delle istituzioni e della politica” che dovrebbero essere più concreti nell’affrontare i problemi legati al mancato rispetto dei diritti dei minori. Il garante ha, inoltre, invitato Cicala a “riconsiderare la legge istitutiva della figura del garante dell’infanzia” mentre attende che le proposte di legge, tra cui quella sul “Dopo di Noi”, già portate all’attenzione del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi possano concretizzarsi.<br /><br />Tra le attività promosse dal Garante Giuliano, l’indagine conoscitiva su “Bullismo e Cyberbullismo nella scuola lucana” realizzata in collaborazione con i servizi di sociologia dell’Asp di Potenza e la partecipazione delle Istituzioni scolastiche, fa emergere come il fenomeno sia meno diffuso in Basilicata che a livello nazionale per gli studenti dagli 11 ai 17 anni. Il cyberbullismo, inoltre, risulta meno diffuso rispetto al bullismo: gli studenti del campione, di fascia d’età compresa dai 9 ai 17 anni, nel dieci per cento dei casi hanno affermato di esserne stati vittima. Un dato più elevato rispetto al dato nazionale pari al sei per cento. Il fenomeno è legato all’utilizzo delle nuove tecnologie: dalle interviste dei genitori risulta che solo il 5,79 per cento dei bambini iscritti alle scuole elementari non possiede uno smartphone. Dalla lettura complessiva della ricerca il garante evidenzia il profilo del tipo di famiglia lucana che si caratterizza per uno stile educativo fortemente protettivo con una figura paterna che “sembra aver perso la funzione di trasmissione delle regole” assumendo una posizione più periferica. Tra i dati illustrati quello emerso dal rapporto “Save the Children” su “Nuotare contro corrente: povertà educativa e resilienza in Italia” in cui risulta che la Basilicata è tra le sette regioni con il più alto tasso di povertà educativa.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />