Politica regionale, Braia/Polese: basta giochi di prestigio

“Trasparenza, democrazia e condivisione si dimostri di sapere cosa sono. Intanto a novembre prossimo sono previsti sia il rinnovo della concessione Eni che la definizione della Magna Carta estrazione con Total”

&ldquo;E&rsquo; disarmante, non abbiamo parole. Leggiamo, uno di seguito all&rsquo;altro, comunicati in cui mentre da una parte veniamo accusati di strumentalit&agrave;, insipienza e clientelismo, dall&rsquo;altra assistiamo a lotte intestine e a intese non chiare. Leggiamo, ad esempio, gli attacchi della Lega contro il commissario del Consorzio di bonifica, difeso invece dal Presidente, dal consigliere Quarto e da Coldiretti e siamo perplessi. Ancora peggio, si spostano in avanti le linee strategiche e democratiche del futuro della Basilicata o del destino del petrolio, riducendo il tempo della discussione, senza coinvolgere nessuno. Nel mentre si annunciano accordi con Eni e Coldiretti comunica l&rsquo;accordo sempre con Eni, come se fosse un affare di famiglia.&rdquo;&nbsp; Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia (Avanti Basilicata) e Mario Polese (Comunit&agrave; Democratiche)<br />&ldquo;Vincere le elezioni non vuol dire essere abilitati a sbeffeggiare e insultare, qui non c&#39;&egrave; nessun esercito da comandare ma una comunit&agrave; da governare. Invece, dal Governo regionale – proseguono i due consiglieri – non viene inviato un atto alle Commissioni, ricordiamo, e non abbiamo ancora, insieme a tutti i lucani, contezza delle linee programmatiche e strategiche previste dallo statuto o nulla rispetto alla autonomia differenziata. Con gli acquisti stranieri di un costituendo, abnorme gabinetto che parla campano e dg e dirigenti che non sanno pi&ugrave; chi sono e con chi devono interloquire.<br /><br />Di cambiamento, poi, neanche l&rsquo;ombra mentre ci si esprime con parole gravissime dicendo che si ha necessit&agrave; di una &lsquo;dovuta ponderata programmazione&rsquo; e di &lsquo;recidere il cordone ombelicale con i clientelismi strutturali del passato&rsquo;, attuati dai &lsquo;soloni del passato&rsquo; che oggi, &lsquo;vedono male ovunque, disservizi e problemi ad ogni latitudine, perdendo di vista i valori del buon senso e delle tante (ir)responsabilit&agrave; proprie del passato&rsquo;. I virgolettati sono del collega consigliere Quarto, che invitiamo magari a moderare i toni, perch&eacute; spostare l&rsquo;attenzione su una programmazione che non c&rsquo;&egrave; dando la colpa a chi c&rsquo;era prima, comincia veramente a stancare. Da che pulpito viene la predica &ndash; si chiedono Braia e Polese -. Se solo avesse realmente contezza di quello che sta affermando, qualora fosse vero, dovrebbe denunciare nei luoghi preposti e di conseguenza anche autodenunciarsi.<br /><br />&ldquo;La poca chiarezza sulle intese che coinvolgono la questione ambientale e petrolifera di questa mattina &ndash; aggiungono ancora i due consiglieri – serve forse a far passare in secondo piano il tema, aggiungendovi la semplificazione, da loro quotidianamente praticata, dell&rsquo;additare tutte le colpe di irresponsabilit&agrave; al governo precedente. Ad ogni modo, oltre le accuse e gli sproloqui, quali sono le proposte e i progetti? Il tutto accade mentre, a prima firma Polese, con i consiglieri di minoranza presentiamo stamattina una interrogazione sul perch&eacute; il ministro Costa non abbia voluto firmare, per la prima volta e a differenza del passato, ci&ograve; che oggi diventa Atti di Intesa, da Accordo quadro che era, sottoscritti tra Arpab ed Ispra. Potrebbe essere che tutto questo attenui il livello della intensit&agrave; di tutela ambientale e della difesa del territorio lucano? Vorremmo conoscere le motivazioni. Invece leggiamo, da parte del presidente Bardi, l&rsquo;annuncio che rimanda, e non &egrave; uno scherzo, ogni decisione sul petrolio dopo l&rsquo;estate, mentre si firma contestualmente il protocollo di intesa con Eni e gli enti locali a Viggiano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Vogliamo dire al Presidente &ndash; aggiungono Braia e Polese – che noi siamo pronti, allora, a lavorare tutta l&rsquo;estate, per non arrivare impreparati a novembre prossimo. E&rsquo; indispensabile gi&agrave; convocare i sindaci, i sindacati, le associazioni datoriali. Oppure, data la firma di stamane, &egrave; stato deciso tutto nella stanza del Presidente con i napoletani e i milanesi, oltre a qualche associazione che, da sola, pensa di rappresentare il mondo? Dopo qualche minuto leggiamo un terzo comunicato. Stavolta &egrave; proprio la Coldiretti Basilicata, che annuncia la firma della sua intesa con Eni, a sostegno del progetto agroalimentare &lsquo;Io sono lucano&rsquo; che &egrave; un fatto privato tra Coldiretti e Eni. Immaginiamo che il 70% dell&#39;agricoltura di Basilicata e le migliaia di aziende che il marchio non comprende, non staranno, si spera, a guardare. La sostenibilit&agrave; ambientale, la sostenibilit&agrave; sociale e la competitivit&agrave; delle imprese in generale e agroalimentari nello specifico, oltre che del territorio lucano, dovrebbero essere oggetto di intesa perch&eacute; ne tragga vantaggio tutta la Basilicata e i relativi comparti produttivi, in particolare magari l&rsquo;agroalimentare e il turismo, come abbiamo indicato in questi ultimi anni. Anzich&eacute; continuare ad andare a ruota libera, chiediamo troppo se chiediamo, ancora una volta, di far comprendere ai cittadini e alle cittadine lucane quale sia questo progetto Basilicata che si intende portare avanti?&rdquo;<br /><br />&ldquo;Dobbiamo pensare – concludono Braia e Polese – che questa battaglia dell&rsquo;ultimo minuto contro il centrosinistra si riduce all&rsquo;accordo di Coldiretti sul progetto agroalimentare &lsquo;Io sono Lucano&rsquo; in cambio del rinnovo della concessione Eni? Sarebbe il vero tradimento della Basilicata.&rdquo;<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

    Condividi l'articolo su:

    Web TV

    Ultimi pubblicati

    Correlati