Unibas, Leggieri: risorsa preziosa per il nostro territorio

Per il consigliere M5s “la politica regionale deve puntare tutto su studenti, ricercatori, dottori di ricerca, affinché, una volta formati, non siano costretti ad abbandonare la nostra terra”

&ldquo;Ho letto con&nbsp; molto interesse e attenzione i numeri pubblicati nei giorni scorsi relativi all&rsquo;Universit&agrave; della Basilicata. Nell&#39;anno accademico 2018-2019 le immatricolazioni nell&#39;Universit&agrave; della Basilicata sono state 1.149 con un aumento del 10,27% rispetto all&#39;anno precedente. Si tratta di un buon risultato in termini di offerta didattica e di attrattivit&agrave;, ma, come ho pi&ugrave; volte sottolineato le potenzialit&agrave; della nostra Universit&agrave; sono elevatissime e con le giuste azioni politiche possono essere raggiunti tanti importanti traguardi&rdquo;. Lo afferma il consigliere Gianni Leggieri (M5s) che aggiunge: &ldquo;L&rsquo;Universit&agrave; degli Studi della Basilicata, con le sue due sedi di Potenza e Matera, rappresenta una delle pi&ugrave; preziose risorse del e per il nostro territorio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Troppo si &egrave; detto, tuttavia, e poco si &egrave; fatto in questi anni perch&eacute;, da inconfutabile risorsa (qual &egrave;) &ndash; prosegue l&rsquo;esponente M5s -, l&rsquo;Universit&agrave; diventasse soggetto protagonista della politica culturale e, pi&ugrave; ampiamente, socio-economica di questa regione. &Egrave;, infatti, nelle migliaia di studenti che, ogni giorno, frequentano i dipartimenti dell&rsquo;Unibas che risiede la ricchezza della Basilicata, non nell&rsquo;oro nero, quindi, ma in quella miniera di studio, fatica, ricerca appassionata, innovazione e creativit&agrave;. Ebbene, la politica regionale deve puntare tutto su questa classe di giovani, di studenti, di ricercatori, di dottori di ricerca, affinch&eacute;, una volta formati, non siano costretti ad abbandonare la nostra terra. La Regione Basilicata ha bisogno dei suoi studenti e deve continuare a sostenerne lo studio e l&rsquo;impiego, investendo maggiori risorse e, soprattutto, provando a suturare quel gap che si divarica sempre pi&ugrave; tra il momento della formazione e il mondo del lavoro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;&Egrave; necessario, anzi imperativo &ndash; aggiunge ancora Leggieri -, realizzare delle politiche di investimento che congiungano formazione e lavoro, per arginare l&rsquo;emorragia di dottori di ricerca e di studiosi che sta affliggendo la nostra Basilicata. Sono pochi coloro che &lsquo;possono&rsquo; restare continuando a fare ricerca, ossia continuando a fare ci&ograve; per cui sono stati formati, anche grazie al sostegno economico statale. Mi chiedo, a questo punto, in quale direzione si sia mossa fino ad ora la politica regionale: che senso ha formare, nella nostra regione, a spese pubbliche, dottori di ricerca e ricercatori costretti, poi, ad allontanarsi dalla Basilicata o dall&rsquo;Italia per trovare un impiego all&rsquo;altezza delle proprie specializzate e complesse competenze? Dobbiamo smetterla di coltivare talenti e professionalit&agrave; altamente specializzate per poi lasciarli andar via con biglietto di sola andata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Regione &ndash; conclude Leggieri – deve muoversi al fianco dell&rsquo;Universit&agrave;, provando a sostenere e a promuovere una forte politica di reclutamento di ricercatori, l&rsquo;istituzione di borse Post Doc nonch&eacute; la moltiplicazione di tirocini professionalizzanti, al fine di saldare il legame tra la formazione universitaria e le industrie (le esigenze) locali. Dal settore agroalimentare, a quello automobilistico, medico, turistico, culturale, non esiste ambito in cui lo studio e la ricerca universitari non possano offrire approfondimento, innovazione, progresso. La Basilicata deve affidarsi a questa fucina di idee, conoscenza e creativit&agrave; per ripartire e, per farlo, deve modificare anche il proprio ambiente, ripensandolo a misura di studente; provvedendo, quindi, a un potenziamento dei trasporti cos&igrave; da rendere i due poli di Potenza e Matera facilmente raggiungibili, all&rsquo;assegnazione di alloggi a tutti gli studenti che risultano idonei, alla promozione di tariffe agevolate rivolte agli studenti per i trasporti, la ristorazione e per la fruizione di tutte le attivit&agrave; culturali e sportive che possono rendere attrattivo un luogo. Dobbiamo pensare, infatti, a un&rsquo;Universit&agrave; che non solo non faccia scappare i lucani, ma che, al contempo, risulti stimolante anche per gli studenti fuori regione. Universit&agrave; &egrave; memoria, Universit&agrave; &egrave; innovazione ed &egrave; proprio a partire da questo spazio che bisogna pensare e costruire il futuro&rdquo;.<br /><br />

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