Politica regionale, Quarto: “No a polemiche sterili”

Per il presidente della terza Commissione “a nulla servono le critiche precostituite sulle lungaggini procedurali o sulla presunta mancata forza decisionale di Bardi, il cambiamento avverrà, ci sarà, ma necessita dì una ponderata programmazione”

&ldquo;Il progetto Basilicata va avanti. Siamo solo all&rsquo;inizio&rdquo;. Ad affermarlo &egrave; il presidente della terza Commissione consiliare permanente (Attivit&agrave; produttive, territorio), Piergiorgio Quarto.<br /><br />&ldquo;Al bando le sterili polemiche degli ultimi giorni – continua l&rsquo;esponente di Basilicata positiva – siamo tutti coesi verso un unico obiettivo: cambiare la Basilicata dalle fondamenta, questo per onorare il mandato ricevuto dagli elettori lucani che ci hanno votato. Bisogna cambiare pagina, a nulla servono le critiche precostituite sulle lungaggini procedurali della Giunta regionale o sulla presunta mancata forza decisionale del presidente Bardi, il cambiamento avverr&agrave;, ci sar&agrave;, ma necessita d&igrave; una dovuta ponderata programmazione. Bisogna definitivamente recidere il cordone ombelicale con i clientelismi strutturali del passato, la Basilicata non pu&ograve; pi&ugrave; aspettare. Beve rimettersi in marcia, deve riappropriarsi del suo futuro. Non bisogna ridare voce ed ascolto ai tanti soloni del passato che hanno promesso a parole (solo) benessere e ricchezza, facendo precipitare il popolo lucano nella povert&agrave; reddituale e nella totale mancanza d&igrave; prospettive certe per tante generazioni d&igrave; giovani, molti diventati purtroppo nel volgere degli anni &lsquo;ex giovani&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La macchina organizzativa regionale &ndash; evidenzia Quarto – richiede i giusti tempi per mettersi in moto, rapida ed efficace. Impossibile obiettivamente parlando pretendere nel giro di pochi mesi la risoluzione di tutti i mali, le panacee miracolose non appartengono a chi fa politicamente seriamente e si pone come obiettivo primario il bene di una regione da tanto, troppo tempo tradita nei suoi ideali, nei suoi valori. Non ci spaventa rimboccarci le maniche, non ci spaventa il lavoro, ci spaventano le prefiche e gli indovini della malafede che solo da pochi mesi, col cambio d&igrave; coalizione governativa regionale vedono male ovunque, disservizi e problemi ad ogni latitudine, perdendo d&igrave; vista i valori del buon senso e delle tante (ir)responsabilit&agrave; proprie del passato. Infine un appello a tutti i cittadini lucani: uniti si vince, si creano infatti le basi per uno sviluppo prospero e duraturo per la nostra bella regione&rdquo;.&nbsp;

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