Cronicità, Napoli:meno ospedale, più medicina del territorio

Lo ha detto il vice presidente del Consiglio regionale partecipando al convegno "Strumenti, Modelli & Partnership per una migliore gestione della cronicità" che si è tenuto oggi presso la Sala A del Palazzo degli Uffici dell’Ospedale San Carlo di Potenza

La necessit&agrave; di garantire ai malati cronici livelli di cura corrispondenti alle esigenze di salute di pazienti costretti a convivere con patologie invalidanti per tutta la durata della vita e con scarse possibilit&agrave; di guarigione, essendo le cure destinate esclusivamente al contenimento della sintomatologia delle malattie croniche. E&rsquo; il tema del convegno &quot;Strumenti, Modelli &amp; Partnership per una migliore gestione della cronicit&agrave;&quot;&nbsp; che si &egrave; tenuto oggi&nbsp; presso la Sala A del Palazzo degli Uffici dell&rsquo;Ospedale San Carlo di Potenza. Lo rende noto il Vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Michele Napoli che ha partecipato all&#39;iniziativa.<br /><br />Napoli si &egrave; soffermato su quale possa essere la migliore governance sanitaria in grado di rispondere a queste esigenze sottolineando come &ldquo;le modificazioni in atto nei bisogni di salute (progressivo prevalere delle malattie croniche rispetto a quelle acute, incremento della speranza di vita per i nuovi nati, contesti di marcata denatalit&agrave;, progressivo invecchiamento della popolazione) pretendono risposte adeguate come il superamento dei confini tra servizi sanitari e sociali, l&rsquo;integrazione tra differenti professionalit&agrave; (medici di medicina generale e medici specialisti, medici e infermieri, infermieri e nuove professionalit&agrave;) e soprattutto meno ospedale e pi&ugrave; medicina del territorio&quot;.<br /><br />&ldquo;La riorganizzazione delle rete ospedaliera – ha aggiunto Napoli – non raggiunger&agrave; mai lo scopo di destinare le prestazioni ospedaliere ai malati acuti se non vengono potenziati gli strumenti dell&rsquo;assistenza domiciliare e residenziale, come gli ospedali di comunit&agrave;, perch&eacute; presto o tardi, in mancanza di questi servizi alternativi, quanti sono affetti da patologie croniche finiranno per rivolgersi agli ospedali per soddisfare i propri bisogni di cure&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se la sfida della cronicit&agrave; &egrave; una sfida di sistema – ha concluso Napoli – dobbiamo avere il coraggio di dirci che questa sfida la stiamo perdendo se, secondo una recente indagine Censis, in Basilicata nel periodo 2006-2016 &egrave; crollata la percentuale di persone con malattie croniche in buona salute (40,6 per cento, il dato peggiore tra tutte le regioni d&rsquo;Italia) e, per l&rsquo;effetto, la quota di malati cronici in buona salute nella nostra regione &egrave; pari al 28,7 per cento del totale dei cronici presenti in Basilicata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I percorsi diagnostico-terapeutici integrati – ha sostenuto Nello Buccianti, Direttore dell&rsquo;UOC di Medicina Interna dell&rsquo;A.O. San Carlo di Potenza, sono la nuova frontiera della terapia delle malattie croniche perch&eacute; consentono una presa in carico globale del paziente cronico, assicurando allo stesso una strategia di cura&nbsp; predisposta da un team multidisciplinare, in grado di minimizzare gli effetti avversi derivanti dall&rsquo;assunzione di pi&ugrave; farmaci e di dare risposte appropriate alle tante necessit&agrave; di&nbsp; pazienti che, anche per via dell&rsquo;et&agrave; avanzata, presentano oggettive condizioni di fragilit&agrave;&rdquo;.<br /><br />Per Michele Cecchini, Senior Economist dell&rsquo;OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) &rdquo;la dimensione cronica delle malattie &egrave; un&rsquo;area in progressiva espansione che richiede un notevole impegno di risorse economiche, continuit&agrave; assistenziale per lunghi periodi di tempo e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La cronicit&agrave; – ha spiegato l&rsquo;esperto OCSE – &egrave; direttamente correlata alla maggiore et&agrave;, assorbe oggi il 71% delle risorse sanitarie e ne assorbir&agrave; sempre pi&ugrave; dal momento che le malattie croniche nel 2020 rappresenteranno l&rsquo;80% di tutte le patologie nel mondo, occorre quindi contemperare la necessit&agrave; di garantire agli anziani un elevato livello qualitativo di assistenza attraverso cure appropriate e di qualit&agrave;, con quella di implementare nuovi modelli organizzativi in grado di valorizzare l&rsquo;assistenza domiciliare&rdquo;.<br /><br />Un dato oggettivamente allarmante alla luce della vasta platea di malati cronici presenti in Basilicata dove, secondo Antonio Maioli Castriota Scanderbech, responsabile Centro diabetologico dell&rsquo;Ospedale San Carlo di Potenza &ndash; &ldquo;l&rsquo;incidenza del diabete fa registrare percentuali maggiori della media nazionale, come del resto il fenomeno del sovrappeso e della sedentariet&agrave;, fattori induttivi dell&rsquo;insorgenza delle malattie croniche e che dovrebbero essere invertiti mediante opportune iniziative di prevenzione in materia di corretti stili di vita&rdquo;.<br /><br />Infine Flavia Franconi, assessore alle Politiche della Persona della Regione Basilicata ha sostenuto &ldquo;la necessit&agrave; di affiancare al processo di riorganizzazione delle rete ospedaliera posto in essere con&nbsp; la Legge n&deg;2 del 2017 una pi&ugrave; generale riforma del Sistema Sanitario regionale, secondo un&rsquo;ottica di maggiore efficacia ed inclusivit&agrave;, da attuarsi mediante opportuni investimenti tanto in risorse umane quanto in beni strumentali anche di carattere innovativo&nbsp; e che la Regione &egrave; impegnata ad attuare&rdquo;.<br />

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