Sciopero medici continuità, Romaniello: “Pieno sostegno”

Per il consigliere del Gm “è la giusta risposta a chi, Regione e aziende sanitarie, ha deciso di avviare l’azione di recupero delle somme che i medici avrebbero percepito illegittimamente, sulla base delle contestazioni fatte dalla Corte dei Conti

&ldquo;Lo sciopero di domani, proclamato dai medici della continuit&agrave; assistenziale, &egrave; la giusta risposta a chi, Regione e aziende sanitarie, ha deciso di avviare l&rsquo;azione di recupero delle somme che i medici avrebbero percepito illegittimamente, sulla base delle contestazioni fatte dalla Corte dei Conti&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Gm Giannino Romaniello per il quale &ldquo;bene avrebbero fatto, invece, a strutturare un&rsquo;adeguata nota di riscontro alle osservazioni della Corte e difendere un accordo di secondo livello sottoscritto fra Regione e sindacati, previsto dal Ccnl, che regolamentava prestazioni aggiuntive e riconosceva la condizione di disagio in cui hanno operato per tanti anni i medici. In subordine&nbsp; ipotizzare un confronto puntuale con la Corte ai fini di condividere un percorso che consenta di riconoscere ai medici le indennit&agrave; per i servizi prestati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non vorremmo &ndash; continua – che questa vicenda fosse figlia di una strategia tendente a mettere in discussione il secondo livello di contrattazione, previsto dal Ccnl, considerato che la stessa problematica sta emergendo anche in altre regioni. E&rsquo; comprensibile che la Regione abbia deliberato per sospendere i termini di prescrizione. Incomprensibile, invece , che le Asl abbiano immediatamente avviato le procedute per il recupero coattivo delle indennit&agrave; pregresse, per circa 18 milioni di euro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Giunta &ndash; dice Romaniello – avrebbe fatto bene ad aprire subito un tavolo con le Oo.Ss. per rivedere i punti dell&rsquo;accordo integrativo vigente e confermando, in questo modo, la volont&agrave; di garantire il prosieguo dei servizi aggiuntivi ai cittadini finora svolti dai medici di continuit&agrave;. Il tema della integrazione dell&rsquo;attivit&agrave; dei medici di continuit&agrave; assistenziale con il servizio di emergenza/urgenza non &egrave; pi&ugrave; rinviabile, anche alla luce di quanto sta accadendo, al fine di realizzare la necessaria razionalizzazione e garantire parit&agrave; di accesso al diritto alla salute da parte di tutti i cittadini, al di l&agrave; della loro residenza, rispetto ai centri di pronto soccorso attivo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; singolare &ndash; conclude – che mentre si discute del piano sanitario affermando che bisogna potenziare la medicina del territorio, contemporaneamente&nbsp; si afferma che nulla si modificher&agrave; rispetto all&rsquo;attuale rete ospedaliera, pertanto non si comprende come si realizzer&agrave; l&rsquo;obiettivo di destinare il 55 per cento delle risorse della sanit&agrave; al territorio e il 45 per cento agli ospedali&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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