"Grazie Ministro era ora, finalmente un politico che non si limita a spendere solo parole di facciata, di luoghi comuni, ma una volta tanto rende onore a tutto il personale sanitario che lavora nei Pronto Soccorso del nostro paese, facendo chiarezza sulle responsabilità dei ruoli, difendendolo dall'arroganza e dalle inadempienze del sistema aziendale e della sfera politica a cui spetta organizzare e fissare gli obiettivi e le condizioni per svolgere correttamente i servizi". Lo afferma, in un comunicato stampa, Nicola Cantarella rsu Fp Cgil ospedale di Melfi.
"Il Pronto Soccorso è un reparto che, per identità professionale istituzionale e vocazione, deve assicurare sempre e comunque una risposta ai bisogni di salute dell’utenza. Un lavoro che andrebbe sistemato nell’ambito di una medicina territoriale, degna di questo nome, e di un sistema dell’emergenza urgenza (118) reso più efficiente. Quando queste funzioni sono carenti di chiare regole organizzative, come spesso accade, le attività di Pronto Soccorso si sovraccaricano. Si tratta di carenze che sicuramente non dipendono dal personale sanitario, che tutti i giorni, quando è al lavoro, spesso in numero insufficiente, indossa l'elmetto. E’ facile e irresponsabile fare lo scaricabarile. Le carenze sono il risultato di un progetto di politica sanitaria male organizzato che non adegua l’offerta sanitaria in funzione di un più soddisfacente benessere della collettività e del singolo ma privilegia esclusivamente visioni elettoralistiche. Purtroppo nella nostra Regione la classe dirigente non ha dimostrato la stessa sensibilità del Ministro, anzi, l'Assessore alla Sanità e alcuni consiglieri Regionali, il Presidente della Conferenza dei Sindaci del Vulture Alto Bradano e il Sindaco di Melfi sono stati interessati, dal personale infermieristico del PS di Melfi, relativamente ad alcune carenze organizzative e alla necessità di una distribuzione delle risorse economiche e umane, più equa. Nonostante una denuncia, nella quale era rappresentato l'allarme del rischio di una riduzione della risposta assistenziale ai quotidiani bisogni dei cittadini del Vulture Alto Bradano, questa classe politica non ha ritenuto opportuno entrare nel merito di quanto denunciato, legittimando politicamente il modo di agire della dirigenza dell’ASP. La dirigenza dell’ASP, o meglio la triade, forte del sostegno politico Regionale (sic!!), in un tavolo sindacale, con molta presunzione, oltre a mistificare i dati ha deriso e banalizzato le problematiche sollevate e addirittura, in modo non troppo velato, ha adombrato eventuali provvedimenti disciplinari. Ora, per noi operatori del Pronto Soccorso, occorre andare verso una svolta superando limiti e contraddizioni che hanno caratterizzato le gestioni Asp. É indispensabile che si affronti la questione di un vero riordino del servizio dell’emergenza urgenza e si faccia chiarezza sui compiti dell’urgenza nei presidi ospedalieri. Si parla di riforma ma ancora non si intravede come ridare dignità e protagonismo al lavoro degli operatori impegnati nella funzione di pronto soccorso. La via maestra, a nostro parere, è quella di legare bene l’emergenza urgenza dei presidi territoriali alle funzioni più alte dei presidi ospedalieri esaltando il lavoro di equipe e valorizzando i compiti degli operatori del servizio infermieristico, nelle diverse competenze integrative e organizzative a sostegno del paziente. Queste sono le sfide dei prossimi mesi, con la riclassificazione degli ospedali e con il nuovo piano sanitario. Ancora grazie per l’intervento, signor Ministro, che è servito a fare chiarezza sulle responsabilità, ai vari livelli organizzativi nella gestione della Sanità, nella speranza che questo nuovo modo di pensare e agire, nell’unico interesse della collettività, possa essere molto contagioso".
bas04