Per il vice presidente del Consiglio “la soppressione dell’attuale ente non corrisponde in automatico alla svolta che tutti ci attendiamo. Ci vorranno ancora impegno e lavoro e una stretta concertazione tra le tre Regioni interessate”
“In attesa della definitiva approvazione dell’emendamento sull’Eipli alla finanziaria 2018 ancora all’esame del Parlamento a colpi di voti di fiducia e andata-ritorno in Commissione mettiamo in guardia il mondo agricolo del Metapontino da strumentalizzazioni politiche e dall’illusione di risolvere con una bacchetta magica gli annosi problemi di disservizi, inefficienze e soprattutto bollette salate a carico degli agricoltori”.<br /><br />E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio regionale Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) per il quale “non da oggi i parlamentari pugliesi di Forza Italia in sinergia con il gruppo Fi alla Regione Basilicata conducono una battaglia per la trasformazione dell’Eipli che risponda efficacemente alle esigenze di Basilicata, Puglia e Campania. Ma attenzione: la soppressione dell’attuale ente non corrisponde in automatico alla svolta che tutti ci attendiamo. Ci vorranno ancora impegno e lavoro e una stretta concertazione tra le tre Regioni interessate e che dovrà vedere in prima fila i produttori agricoli”.<br /><br />Nel ricordare “l’azione svolta, più di recente nella scorsa estate, in Consiglio regionale e in Parlamento sempre da parte dei deputati azzurri contro le cartelle esattoriali notificate agli agricoltori del Metapontino”, Castelluccio insiste: “prima di cantare vittoria sulla cancellazione delle cartelle vogliamo vedere i provvedimenti che seguiranno. Le vessazioni a carico degli utenti agricoli nascono da decenni di cattiva amministrazione e miopia nelle scelte organizzative e infrastrutturali. Errori che si riscontrano innanzitutto nella scelta di approvvigionare con la Puglia con il sistema a caduta e i pianori della Basilicata con invasi posti più in basso con pesanti ripercussioni sui costi per l’energia necessaria al sollevamento”.<br /><br />“E’ il caso – aggiunge – della diga del Pertusillo la cui acqua va in Puglia e di quella di Montecotugno che si trova più in basso dei terreni da irrigare. Il consorzio Bradano-Metaponto non ha correttamente utilizzato le risorse assegnate per il ristoro dei costi di sollevamento né mai ha inteso dotarsi di impianti di produzione di energia, sfruttando la risorsa idrica a sua disposizione, per compensare gli alti costi del sollevamento dell’acqua”.<br /><br />“Da anni – precisa Castelluccio – il portavoce degli agricoltori e consigliere comunale di Montalbano Jonico Enzo Devincenzis ha detto che ‘siamo mobilitati per contestare questa tassa iniqua che appesantisce gli agricoltori con un debito pregresso verso il consorzio pari a circa 600 euro per ettaro. Poiché le prenotazioni irrigue sono pari a circa 20 mila ettari, tutti gli utenti del consorzio di bonifica hanno un debito pregresso di circa 12 milioni di euro. Rivendichiamo pari dignità rispetto ad altri operatori economici. Noi imprenditori agricoli ci rifiutiamo all’idea che l’agricoltura lucana sia destinata al fallimento’”.<br /><br />L.C.<br />