“L’annuncio del Presidente della Regione Basilicata di passare la materia della forestazione sotto la “guida” del Consorzio di bonifica ha il senso di una stroncatura della mobilitazione e del dibattito appassionato e ricco che nei mesi passati ha animato il mondo sociale e sindacale. Questo percorso non è assolutamente condivisibile. Come UIL e UILA di Basilicata – si legge in una nota sindacale – non lo possiamo accettare e promuoveremo ogni azione utile affinché si cambi rotta e si ritorni sul percorso già avviato. Siamo convinti che nel settore della forestazione occorra una svolta fondamentale per dare discontinuità a visioni e politiche ormai vetuste e che non possono appartenere al tempo che stiamo vivendo”.
“La svolta deve partire – proseguono Uil e Uila – da una impostazione produttiva e multifunzionale del settore forestale, anche per la conditio che i progetti di natura assistenziale non possono trovare sponde né sostegni europei.
Siamo convinti e ne abbiamo discusso in più sedi, stimolando la partecipazione dei lavoratori forestali, che in Basilicata sia necessario dare corpo e radicare progettualità di grande carica innovativa nelle diverse filiere agroforestali: da quella del legno a quella delle biomasse, dell’utilizzo del sottobosco, della ripresa della forestazione produttiva e protettiva per arrivare al turismo sociale ed all’utilizzo dei crediti di carbonio. A partire da una messa a valore dei beni demaniali regionali e comunali, con particolare attenzione a quei Comuni che già hanno dimostrato di impiegare, a fini multipli, le proprie risorse ambientali.
Come UIL e UILA di Basilicata siamo convinti, confortati da esperienze pilota in altre regioni e da modelli già consolidati, si prenda ad esempio quello umbro, toscano e lombardo, che la attuazione di un sistema di valorizzazione delle risorse forestali consente di mantenere ed organizzare una platea vasta ed organizzata di lavoratori.
Dinanzi a questa prospettiva di rilancio strategico del settore si continua ad annaspare preferendo formule vecchie ed obsolete e si continuano a proporre enti ed organizzazioni con finalità diverse.
Si continuano a privilegiare strade che continuano a creare un guazzabuglio di compromessi con la sola condizione di indebolire l’azione di governo regionale.
La forestazione ha la necessità di vedere la messa in campo di una riforma caratterizzata dal coraggio, dalla trasparenza legate ad una riforma vera basata sul superamento dei livelli attuali di competenze che, nei fatti come più volte denunciato, frenano e smorzano ogni tentativo di snellimento del percorso.
Noi riproponiamo con forza il modello dell’Agenzia che altro non è che una nuova idea di corretto e più snello funzionamento del settore legato allo promozione ed attuazione di progetti multifunzionali che abbiano al centro un’anima produttiva che sperimenti subito il nuovo modello nel mondo agroforestale lucano.
Ora meraviglia e sconcerta che i decisori politici indichino strade che pensavamo superate, diverse dal progetto di riforma in più sedi annunciato dal Presidente ed approfondito nel dettaglio da importanti e significativi esponenti dell’apparato tecnico-politico regionale con i quali l’intero movimento sindacale aveva avviato una discussione di merito circa la riforma improntata sul modello agenziale.
La correttezza e la serietà imporrebbe alla politica regionale di continuare a perseguire questa strada. Si cambi passo e si avvii e si consolidi un nuovo processo di sviluppo incentrato sulla valorizzazione moderna e avanzata dei “beni comuni” con la partecipazione, il coinvolgimento e la condivisione di tutte le parti interessate”.
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