Suanno: “Confcooperative Basilicata: apparire più che essere”

Intervento di Giuseppe Suanno
già Presidente di Confcooperative Basilicata

"La Cooperazione targata Confcooperative appare sempre più in balia di pochi uomini che, per finalità sconosciute alla cooperazione, relegano in secondo piano il cooperatore, la cooperativa e i soci …..forse per ritagliarsi spazi sul palcoscenico regionale.
Così Giuseppe Suanno, già Presidente di Confcooperative di Basilicata all’indomani dell’inizio della Convention dell’Organizzazione “Resilienza e Cooperazione”.
Nel quadriennio della Presidenza della mia squadra, prosegue Suanno, ci siamo mossi in due direzioni.
La prima. Costruire il percorso dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Basilicata, lavorando insieme alle altre centrali cooperative dell’Alleanza, Legacoop e Agci, riuscendo a trovare una sintesi tale da farci ottenere risultati significativi: uno su tutti la nuova legge regionale sulla cooperazione, la L.R. 25/2015 (a proposito, che fine ha fatto chiedo alla nuova Governance?).
La seconda. Rimettere in bonis un’organizzazione che presentava diverse criticità. Abbiamo attivato una serie di progettualità che hanno consentito di far apprezzare la qualità del lavoro di Confcooperative Basilicata, delle professionalità interne fatte di uomini e donne consapevoli dell’essere parte attiva di un sistema al quale dedicare impegno e sacrifici perché al servizio di migliaia di cooperatori. Diverse le azioni messe in campo, ascoltando i cooperatori, nella speranza di dare qualche risposta alle loro istanze. Così sono sorti i progetti realizzati con la Camera di Commercio di Potenza (per sensibilizzare il ruolo e la funzione della Cooperazione finalizzato ad agevolare il ricambio generazionale all’interno del sistema cooperativo), con la Regione Basilicata (per la valorizzazione delle filiere agricole dell’olio, della zootecnia e dei cereali). Abbiamo lavorato in stretto coordinamento con la Regione Basilicata riuscendo a portare in Basilicata la Ferrero s.p.a. per costruire la filiera del nocciolo in Basilicata……..oggi abbandonata dalla nuova Governance nonostante la Regione Basilicata avesse sottoscritto con Confcooperative di Basilicata una convenzione che attribuiva all’Organizzazione il ruolo di coordinatore rispetto alle altre associazioni datoriali e professionali che potevano e dovevano essere coinvolte in questa avventura. Nel settore sociale, la riforma della legge sulla cooperazione sociale è stato un risultato significativo non solo, ovviamente per l’Organizzazione ma per l’intero settore del movimento cooperativo.
Abbiamo agito con grande senso di responsabilità, dimostrato anche con l’ultimo atto da Presidente: il mio passo indietro dalla ricandidatura per agevolare l’elezione all’unanimità del nuovo Presidente. Confcooperative doveva avere una Governance che poggiasse sull’intera platea delle aderenti ed evitare, così, ogni rischio di future spaccature. Ho accolto i “consigli” del Presidente Nazionale Gardini, sceso in Basilicata per suggellare questa nuova pagina della storia dell’Organizzazione e per dare ufficialità al nuovo corso di Confcooperative Basilicata che poggiava su una visione condivisa (pensavo) tra gentiluomini, rispetto alle azioni da intraprendere ………..una visione, però, completamente disattesa.
Non ho condiviso il modus operandi ma l’ho accettato per il bene dell’Organizzazione. Non ho voluto insistere perché consapevole che un Presidente deve poter agire in piena autonomia, accettando (mio malgrado) anche il venir meno di quegli obblighi morali che la condivisione delle strategie di Confcooperative Basilicata imponeva alla nuova Governance.
Ho accettato che, come primo atto, che la nuova Presidenza sentisse l’esigenza di cambiare la sede dell’Organizzazione (ho avuto lo stesso desiderio ma le risorse in capo all’Organizzazione non lo consentivano): un cambio sede che avrà implicato, ovviamente,  nuovi costi che graveranno sulle aderenti continuamente sollecitate al versamento dei contributi associativi.
Per questo, quando ho ricevuto l’invito a partecipare alla Convention di tre giorni “Resilienza è Cooperazione” organizzata da Confcooperative di Basilicata, mi sono chiesto “a cosa è servito il passo indietro, a cosa sono serviti i miei sforzi, gli sforzi della Governance da me rappresentata che aveva profuso grandissimo impegno per risollevare le sorti della Confcooeperative di Basilicata?”
La responsabilità, che da sempre mi contraddistingue, mi ha spinto a prendere carta e penna e lanciare questo monito alla nuova Governace con parole semplice, da Presidente contadino come mi definisco da sempre: “al centro di tutto, sempre e comunque, la cooperativa e i cooperatori”.
Non mi risultano tavole rotonde per i territori e per i settori che producessero ipotesi da valutare alla convention (preparati forse nelle stanze chiuse?) se non qualche tentativo mal riuscito (considerate le foto postate sui social che ritraevano, oltre a partecipanti onnipresenti della Governance solo alcune delle cooperative interessate). A ciò si aggiunga la costituzione delle Federazioni (FederCultura, Fedagri e Federlavoro) fatta di tutta fretta per arrivare alla Convention con una organizzazione strutturata, più preoccupati dal completamento di qualche slides (ed apparire) che di dare contenuto a dei settori. 
A fronte di questo, il recesso di diverse cooperative, altre manifestano il loro imbarazzo nel non sentirsi più a casa propria, dipendenti che non ricevono (pare) le legittime retribuzioni da mesi, cooperatori che non hanno ascolto, progettualità che latitano……
Con rammarico scrivo queste righe, e le scrivo da cooperatore aderente a Confcooperative di Basilicata.
Non ho potuto fare a meno di riflettere sul recente passato e considerare sulla circostanza che mi ritrovo in una Organizzazione verticistica, gestita da poche persone (più di qualcuno/a ricopre più incarichi… bandita ogni forma di partecipazione e di coinvolgimento) dove sembra più importante impegnarsi per “creare illusioni di grandezza” che la “semplicità della concretezza”.
Apparenza, apparenza, apparenza: questo lo slogan dell’attuale Presidente e della nuova Gocvernance.
Grandi personalità partecipano alla Convention, delle Istituzioni e delle altre Organizzazioni. A loro va il mio rispettoso saluto.
Cosi come saluto il Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini. Non so cosa verrà a dire e, sinceramente, non è per me importante, visto l’esito del nostro ultimo colloquio in occasione dell’assemblea 2016…..per lui parla quella visione condivisa, purtroppo   disattesa, scritta con l’inchiostro della responsabilità sul foglio della cooperazione .
Un tempo la parola valeva più della stretta di mano: era il tempo della Cooperazione vera, sentita e vissuta.
Ora è il tempo dell’apparenza e delle parole.
Mi auguro, comunque, per il mio legame ultratrentennale all’Organizzazione, che la Confcooperative Basilicata prenda spunto da questa Convention per ripartire seriamente, mettendo al centro i cooperatori e le cooperative, con il coinvolgimento e la partecipazione di tutti.
Invito tutti i Cooperatori a mantenere il legame con i valori propri della Cooperazione e della Confcooperative: i Presidenti, come me del resto, passano ma quei valori non tramonteranno mai".

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