Il Presidente del Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali Pietro Simonetti, in una nota, si dichiara soddisfatto della iniziativa della presidenza del Consiglio regionale di trasferire alla fondazione Sinisgalli 19 acquerelli del maestro, acquistati negli anni 90 del secolo scorso.
"Una buona notizia – sottolinea Simonetti – che fa seguito ad una nostra segnalazione nell'ambito della ricostruzione del patrimonio Sinisgalli, ancora gravata dal mancato esecizio relativo alla applicazione del testamento dell'intellettuale di Montemurro da parte dell'esecutore e degli eredi. Il Comune di Montemurro e la Regione – spiega Simonetti – dovevano ricevere carteggi e quant'altro, distinti dal patrimonio in eredità ad altri. Nonostante le segnalazioni e le indicazioni, compresa la fornitura del documento testamentario, diverse volte ricostruito, si è preferito percorrere le strade di piccoli e poco significativi acquisti."
Del tutto ignorata – prosegue, nella nota, Simonetti – la vicenda da parte del MIbac, della costituzione in giudizio nei confronti degli esecutori del testamento di quanti hanno goduto degli esiti nonchè della mancata reiterata edizione delle opere di Sinisgalli.
Siamo fiduciosi che questa vicenda determini da parte delle strutture e autorita'competenti una forte iniziativaper rendere fruibili, nelle sedi culturali appropriate, le ingenti opere darte ora nei depositi, nei corridoi o in qualche stanza di sedi pubbliche.
Il riferimento va alle opere di Levi, Guerricchio, Ditaranto, Ron Galella e moltissimi altri per non parlare della banca dati costituita dalla digitalizzazione di 25 mila passaporti di emigrati lucani effettuata da Mibac (350 mila euro) e mai atterrata al museo "Nino Calice" di Lagopesole dopo una breve presenza su un sito istituzionale. Chi, ora, possiede la banca dati che sarebbe molto utile a chi cerca di conoscere la storia di nonni e padri?. Aspettiamo una risposta positiva come per gli acquerelli di Sinisgalli".
Bas 05