Nel dibattito relativo alla situazione del personale medico ed infermieristico negli ospedali di Matera e Potenza intervengono i responsabili della Sm2 con la seguente nota:
"1) L’ Associazione Basilicata insorge su l’esistenza di rischi concreti in nefrologia diffondendo notizie sproporzionate su inutili rischi ricadenti sui pazienti dializzati e non.
2) Allarme inopportuno senza considerare la riorganizzazione regionale sanitaria territoriale in atto dei pazienti cronici ( dializzati ) e le strutture private accreditate, convenzionate esistenti sulla provincia di Potenza e Matera.
3) La riorganizzazione sanitaria regionale è in atto anche con le strutture accreditate ( pubbliche ) e gli ospedali; manca la collaborazione tra centri accreditati e reparti dialisi;
4) la Regione Basilicata è in grado di garantire una eccellente assistenza ambulatoriale specialistica, su tutto il territorio ai dializzati di Basilicata. Allarmi e preoccupazioni inutili.
5) In Basilicata nel settore della dialisi è in atto una chiara e concreta rivoluzione e rivalutazione dei servizi puntando sulla qualità, considerando come obiettivo primario “il paziente".
Le sole due strutture accreditate convenzionate presenti in regione, possono attualmente garantire ai dializzati di tutta la Basilicata e non solo di Potenza e Matera, servizi eccellenti con personale medico e para-medico professionalmente di alta qualità. Le strutture esistenti sottoposte a rigidi controlli dell’accreditamento Regionale e le attrezzature di cui si avvalgono di alto contenuto tecnologico , garantiscono, da sempre, ai dializzati di Basilicata serenità e servizi eccellenti.
Solo nelle due strutture di Potenza e Policoro, accreditate con il Ssr, possono essere assicurati trattamenti dialitici “eccellenti" a 180 pazienti effettuando tre turni giornalieri, ottimizzando le risorse del personale, delle strutture, delle attrezzature in considerazione della disponibilità ed economicità delle finanze disponibili.
In Basilicata sono disponibili strutture accreditate-pubbliche, ad accogliere i pazienti che necessitano di prestazioni, manca coordinamento ed interesse alla economicità ed alla ottimizzazione dei servizi.
Nessuno vuol rendersi conto che il tempo delle vacche grasse è finito per tutti.
Si può e si devono ottimizzare i costi senza inutili allarmismi che incidono psicologicamente sui pazienti.
Pertanto denunce inutili e allarmismi fuori luogo, non sono l’obiettivo della riorganizzazione dei servizi di qualità in nefrologia e dialisi che la Regione Basilicata e le strutture parificate al pubblico vogliono raggiungere.
Riorganizzazione costruttiva è l'esempio di :
– collaborazione pubblico/privato
– cure e qualità delle prestazioni
– ottimizzazione dei servizi- strutture
– ottimizzazione nell'utilizzo e scelta del personale
controlli da parte delle commissioni preposte, alla qualità dei servizi e delle prestazioni sia ai reparti degli ospedali che delle strutture accreditate.
Se solo la Regione Basilicata, i Suoi consiglieri Regionali, la Giunta e la IV Commissione adottassero un programma già in uso in altre Regioni d'Italia considerando di mettere in atto la Sperimentazione, tramite i centri accreditati in Regione, sulla gestione dei reparti di dialisi ,ove esistenti nelle strutture pubbliche, dopo un periodo minimo di tre anni, ci si potrebbe rendere conti della qualità delle prestazioni erogate, dei servizi prestati e soprattutto della economicità, adottando anche un sistema di collaborazione pubblico privato,liberando il personale con contratto pubblico, che non vuole accettare la formula e dedicarlo in altri reparti degli ospedali carenti di infermieri e medici.
Sono esempi gia in atto e purtroppo sembra che siano già in fase di riaggiornamento e la Basilicata ancora non ne ha preso atto e quando le risorse regionali econimiche saranno allo stremo, adotteremmo un sistema vecchio e superato. Sono considerazioni.
I pazienti dializzati in Basilicata sono circa 500, già sono assistiti in modo dignitoso con il rispetto che meritano,avvalendosi dei servizi già in atto offerti della Regione,quali il CEA-WEB, si potrebbe migliorare un sistema sanitario in parte già in atto, sulla riorganizzazione dei rerparti di dialisi in collaborazione tra le strutture esistenti ,collaborazione attiva e non solo sulla carta o a chiacchiere.
Stiamo parlando di pazienti che usufruiscono un giorno sì e l'altro no di prestazioni salvavita, non dimentichiamolo e non aspettiamo di trovarci in una di queste situazioni per constatarne i disagi e le pene cui sono soggetti i pazienti e le famiglie. Che la speranza ci assista".