Mariarosaria Pascale, Consigliere comunale di Satriano di Lucania, ha diffuso alla stampa la seguente nota che pubblichiamo integralmente:
“Non ci può essere un dialogo se non si parte dal buon senso e dalla capacità di porre al centro il bene comune. Ma cosa significherà mai questo bene comune? Il bene comune, nell'accezione più antropologica, esprime un'idea, un'entità o altro, che giova all'intera collettività.
Ed allora bene comune è il verde pubblico, il decoro urbano, i servizi pubblici ma anche il buon senso, l'educazione, il rispetto, il sentirsi una comunità a tutti i costi. Questo sentirmi parte di una comunità, il senso di rispetto per le Istituzioni e l’educazione per “tutti” i cittadini mi ha portata, sin dal 21 aprile, a credere che un’alleanza non si può sciogliere senza aver tentato la linea del dialogo, del confronto e dell’unità. Mi chiedo allora perché questa ricerca di dialogo nasce solo in alcuni ed è assente in una parte di popolazione, ovvero di forze consiliari, nella quale si percepisce una sorta di gioia alla possibile chiusura di un servizio. Al netto dei possibili errori, delle possibili responsabilità, credo che ad una comunità debba interessare se il proprio “figlio” ha una possibilità di percorrere un pezzo di strada giusta occupandolo in attività stimolanti per la crescita armonica e sana. Mi chiedo perché l'unica dialettica in campo negli ultimi tre anni ha a che fare con gli insulti fiabeschi, lettere anonime e ricerca di geometrie variabili a seconda del tema di gestione in voga per sgambettare il proprio compaesano.
Qualcuno mi eccepirà che il ruolo della minoranza è questo. Il vero ruolo di una minoranza si ritrova nelle parole di Piero Calamandrei: “Ma anche l'opposizione, se si vuol che il parlamento funzioni, non deve mai perdere la fede nella utilità delle discussioni e nella possibilità che hanno gli uomini, anche uno contro cento, di persuadersi tra loro col ragionamento (che è qualcosa di diverso dalle vociferazioni e dalle invettive).” Essere contrari ad una visione politica non significa fare battaglie personali o postare sui social discorsi ricchi di acredine e privi di contenuto politico. Esistono, quindi, opposizioni e opposizioni. Certo chi amministra oggi ha il compito di tenere unita una collettività lacerata da ben cinque liste e che porta ancora ora ferite post elettorali.
Ad oggi, mio rammarico, rilevo che il grande assente, fuori e dentro il Consiglio comunale, è il rispetto che si deve all'Istituzione, nella piena convinzione che solo chi opera può sbagliare. Ma la politica purtroppo segue le mode nel tentativo subdolo di far passare l'idea che ciò che era eticamente e moralmente corretto ieri oggi può non esserlo. Alla vera Politica piace immaginare che tutti i cittadini presenti nell'ultimo consiglio fossero venuti per capire il significato profondo di una variazione di bilancio (frutto delle grandi difficolta politico-sociali che sta attraversando la nostra Nazione) e non aspettare, come un ola da stadio, la “Caduta” del comune.
Per arrivare dove? Ad un presumibile commissariamento (senza tener conto di alcune criticità che potrebbero insorgere) che accompagni la comunità di nuovo al voto in una lotta continua tra personalismi e tentativi di restaurazione. A questi giochi “cattivi” ho sempre preferito tendere una mano in segno distensivo volto alla condivisione e al rilancio da tutti auspicato da tempo. Tempo che, ahimè, ha portato solo incomprensioni e chiacchiericci all'ombra del campanile. Tutto è perfettibile: bene! E' il momento di aiutare una Comunità a ritrovarsi attorno a temi quali unità e dialogo; nessuno si senta escluso da quella che, normalmente, viene chiamata "responsabilità civile" sia esso un 'narcinista' social media che (s)parla di politica sia esso un comune concittadino voglioso di un “sano” riscatto”.
bas04