Leggieri: "Per Eni siamo solo un territorio da sfruttare"

Per il capogruppo del M5s “le dichiarazioni di Descalzi sono le parole di chi ha una considerazione pari a zero della Basilicata e dei lucani”

&ldquo;&quot;Investire s&igrave;, ma solo col consenso delle popolazioni prima ancora che delle istituzioni regionali. E una visita in Basilicata &egrave; gi&agrave; stata programmata proprio per sondare il terreno. Dovrebbe arrivare in tempi brevi&rsquo;. Queste sono le dichiarazioni rilasciate ieri da Claudio Descalzi, da pochi giorni riconfermato Ad di Eni dal ministero del tesoro, le parole di chi ha una considerazione pari a zero della Basilicata e dei lucani&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo del M5s Gianni Leggieri che aggiunge &ldquo;per Eni rappresentiamo solamente un territorio da sfruttare e un popolo da ammansire e circuire con promesse di investimenti faraonici e creazione di migliaia di posti di lavoro. Tutto ci&ograve; dimenticando i danni ambientali e alla salute causati in questi anni dalle estrazioni petrolifere, gli incidenti avvenuti al Cova di Viggiano, il possibile inquinamento del lago del Pertusillo e delle falde acquifere&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Descalzi &ndash; continua – avrebbe dovuto fare tutto il possibile perch&egrave; gli incidenti che ci troviamo a commentare fossero evitati (cosa che invece non &egrave; stata fatta), invece, con la complicit&agrave; di Pittella e del governo regionale, che finora hanno concesso a Eni di fare tutto ci&ograve; che ha voluto, tenta la carta della minaccia. Eni dovrebbe utilizzare questi miliardi promessi per coprire innanzitutto i costi della&nbsp;bonifica del Cova, in quanto responsabile dell&#39;inquinamento, cos&igrave; come richiesto nella mozione presentata da me e dal mio collega Gianni Perrino, e approvata all&#39;unanimit&agrave; in Consiglio regionale lo scorso 28 marzo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Descalzi e il governo italiano &ndash; dice Leggieri – non hanno ancora compreso che noi lucani non ci faremo comprare e non baratteremo la nostra salute in cambio di promesse e falso sviluppo, come confermato dai dati Svimez pubblicati nei giorni scorsi (16 mila giovani lucani emigrati negli ultimi 10 anni). Leggendo questi dati, torniamo a chiedere quali siano i reali benefici per la popolazione lucana che il petrolio ha portato, quanti siano i cittadini lucani occupati a tempo indeterminato nella filiera del petrolio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma a fronte dei pochi posti di lavoro creati &ndash; aggiunge – vogliamo sapere quanto si stia pagando in termini di disastri ambientali, quanto la Regione Basilicata sia costretta a spendere per curare malattie che sono sempre pi&ugrave; presenti nel nostro territorio e che si giustificano solo in presenza di un elevato tasso di inquinamento. Sono domande, a cui chi governa la regione, prima o poi dovr&agrave; rispondere con onest&agrave; intellettuale, rispettando la dignit&agrave; e i diritti dei cittadini lucani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;&Eacute; ora di dire basta con l&#39;inquinamento &ndash;conclude Leggieri – basta con i pozzi di petrolio che hanno devastato la nostra terra e soprattutto basta con questa colonizzazione culturale, politica ed economica compiuta dalle multinazionali in terra di Lucania. Non accettiamo pi&ugrave; di essere trattati come ingenui da chi &egrave; venuto nella nostra regione a sfruttare il popolo lucano e a devastare il territorio per fare profitto sulle spalle di tutti noi&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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