Scienze della Terra, l'IMAA prima struttura di ricerca in Italia

Il 21 febbraio a Roma – alla presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca – è stato presentato il rapporto finale dell'ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) sulla qualità della ricerca delle Università e degli Enti di Ricerca in Italia per il periodo 2011-2014 (www.anvur.org).
Per l'Area disciplinare "Scienze della Terra" l'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IMAA-CNR) – con sede a Tito Scalo – è risultato il primo Istituto in graduatoria tra le 33 strutture degli Enti di Ricerca che operano nel settore su tutto il territorio nazionale (CNR, INGV, ASI).
La Valutazione della Qualità della Ricerca nel periodo 2011-2014 (VQR 2011-2014) – dichiara il Dr. Vincenzo Lapenna, direttore dell'IMAA – premia anni di lavoro svolto con passione e professionalità dai ricercatori del CNR di Tito, anche in un periodo di riduzione sistematica di fondi e di risorse di personale per la ricerca. In sostanza, nonostante si investa poco in ricerca, grazie alla qualità ed allo spirito di sacrificio dei nostri ricercatori si raggiungono lo stesso ottimi risultati.
Questo riconoscimento – prosegue il Direttore IMAA-CNR – è la testimonianza che anche al Sud, senza lamenti ed atteggiamenti di inutile rassegnazione, si può svolgere ricerca di qualità in grado di competere a livello nazionale ed internazionale. Valorizzazione del Capitale Umano, Infrastrutture di Ricerca, Internazionalizzazione, Attrazione di giovani talenti e rapporti virtuosi con le istituzioni del territorio, in primis con la Regione Basilicata, sono i fattori chiave del successo dell'IMAA. Desideriamo condividere questo risultato con tutto il sistema lucano della ricerca sia pubblico (Università degli Studi della Basilicata, ENEA, Agenzia Spaziale Italiana), che privato ed in particolare con la rete di PMI con la quale collaboriamo e partecipiamo con successo a progetti europei.
L'IMAA è attualmente il principale attrattore di risorse europee per la ricerca e l'innovazione in Basilicata con 6 progetti finanziati in ambito H2020 e numerosi altri progetti finanziati di cooperazione internazionale per oltre 2Ml di Euro.
Con la modestia e la laboriosa operatività che ci distingue – conclude il Dr. Vincenzo Lapenna – continueremo a svolgere ricerca nel settore ambientale favorendo ricadute positive per il nostro territorio.
Bas04

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