Nessuno intende disconoscere l'impegno a favore degli immigrati, dei popoli dei Paesi in via di sviluppo, come dell'azione assai meritevole per favorire le adozioni dei bambini a distanza, ma questa volta la “provocazione” di don Franco Corbo con la realizzazione di un incomprensibile e “carnevalesco” presepe ha superato ogni limite di comprensione sino a diventare una pesante ed inspiegabile offesa ai valori cristiani. Lo sostiene il segretario regionale DC-Libertas Giuseppe Potenza che aggiunge: la Madonna con il burqa è più che un'offesa che pesa nell'anima dei veri cristiani e, contestualmente, produce l'effetto di alimentare ulteriormente la campagna di quanti vogliono mettere fine all'accoglienza di immigrati specie se islamici e portatori di valori non rispettosi di quelli cristiani. Invece di avvicinare cattolici e islamici li allontana ulteriormente. Il Presepe, lo sa bene il parroco della Chiesa di Potenza, è più che un simbolo della religiosità popolare e in questo non c'è solo la tradizione quanto il profondo significato che attribuiscono al Presepe i credenti. Tutt'altra cosa è il dialogo interreligioso che lo stesso Papa Francesco, in prima persona, tenacemente persegue con i rappresentanti di altri credi, partendo comunque dal rispetto reciproco della propria fede. Ed è proprio il mancato rispetto dei principi basilari della fede cristiana – dice ancora il segretario DC – che è l'elemento da censurare nel comportamento di don Corbo che continua ad appigliarsi su incomprensioni quanto non ci possono essere comprensioni su un Presepe che stravolge la storia, la tradizione e calpesta i principi più cari ai cristiani. Farebbe bene il parroco, di cui si sono occupati tutti i mass media non solo nazionali, a chiedere scusa all'intera comunità cattolica e ad ammettere di aver esagerato, manifestando sentito e cristiano pentimento.
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