Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl esprimono “contrarietà alla decisione della Giunta regionale di esternalizzare a privati operatori il servizio di consulenza e assistenza tecnica sui programmi ed interventi 2014-2020 di competenza regionale finanziati dai fondi Fesr, Fse, Feasr, Feamp.e Fsc e del servizio di assistenza tecnica per le attività di chiusura regionale sul Por Fesr 2007-2013 e sugli interventi Fsc, così come risulta dal bando di gara pubblicato lo scorso 17 febbraio”.
“Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – si legge in un comunicato stampa unitario – consideriamo assurdo che l’attività di assistenza tecnica, considerata anche l'importanza strategica della gestione dei fondi comunitari, venga affidata a soggetti terzi che, non solo a loro volta possono subappaltare il servizio, ma che non sono obbligati nemmeno a presentare alcun curriculum in sede di offerta. Senza contare lo sperpero di risorse pubbliche che questa decisione comporterà per consentire all'azienda aggiudicataria di “fare utile” e magari anche molta “clientela” in barba ad un patrimonio di professionalità, quali i co.co.co. precari della Regione, che da oltre dieci anni portano avanti queste attività e per i quali non è stata nemmeno prevista un “clausola di salvaguardia”. Con questa esternalizzazione la Regione Basilicata spenderà circa 18 milioni di euro in più rispetto a quello fino ad oggi sostenuto per il solo pagamento delle retribuzioni al personale precario. Diciotto milioni di euro di risorse pubbliche che vengono trasferite al privato per essere destinate a un non meno imprecisato “altro” e sottratte ai cittadini lucani.
Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – continua la nota – crediamo che l'attività di assistenza tecnica debba rimanere a “gestione pubblica” e che il bando per la procedura di gara debba essere revocato. E’ davvero sconcertante che si utilizzi quale alibi per l’esternalizzazione del servizio di assistenza tecnica la circostanza che dal 2017 non possono più essere attivati nella pubblica amministrazione i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, quando poi la stessa Regione dovrebbe anche spiegarci perché continua ad attivarne di nuovi (9 esperti per capacity building, 10 esperti programmazione).
Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – aggiunge – crediamo che se la Regione ha davvero la volontà di rinunciare alle facili clientele del consenso e continuare a mantenere pubblica la gestione dell’assistenza tecnica deve provare a trovare altre soluzioni alternative e che, a nostro avviso, possono essere soltanto due. La prima è quella di attivare, a partire dal 2017, i contratti a tempo determinato mediante procedure selettive che valorizzino le professionalità acquisite nel tempo dagli attuali precari. La seconda è quella di costituire un’agenzia e/o una società in house interamente finanziata dai fondi europei che abbia quale mission la consulenza e l'assistenza tecnica su tutto il territorio regionale nell'ambito dell'intero sistema delle autonomie locali.
Entrambe le soluzioni – evidenziano i sindacati – garantirebbero, oltre alla gestione pubblica dei fondi comunitari, il mantenimento dei livelli di altissima qualità delle prestazioni erogate, standard di efficienza elevati del servizio, mantenimento dei livelli occupazionali e del patrimonio di professionalità di cui la regione ha beneficiato in questi ultimi dieci anni. Per queste ragioni Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono la revoca immediata del bando di gara per il servizio di consulenza e assistenza tecnica e l'apertura immediata di un tavolo di confronto”.
bas 02