Per i consiglieri regionali Francesco Mollica e Aurelio Pace, rispettivamente dell’Udc e del Gruppo misto occorre:“ Rendere possibile il recupero del rapporto di fiducia tra istituzioni e comunità”
“Il nostro voto non se lo può intestare alcuno”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali, Francesco Mollica dell’Udc e Aurelio Pace del Gruppo misto, all’indomani dell’esito del referendum.<br /><br />“La ridda di dichiarazioni che si sta rincorrendo fra i social e la stampa – continuano i consiglieri – da parte di sconosciuti, e anche meno sconosciuti, rappresentanti politici ed istituzionali sull’attribuzione del merito del superamento del 50 per cento in Basilicata, non è un’azione né eticamente corretta, né corrispondente alla verità. I fattori che, pur positivi, hanno portato la Basilicata a superare la soglia del 50 per cento in un referendum che non ha raggiunto il quorum e, dove, Regioni che hanno promosso lo stesso risultano tra le ultime come percentuale di voto, al netto dello sforzo profuso dalla Regione Puglia con un buon risultato al 41 per cento, è ascrivibile ad una serie di questioni concomitanti: a) l’impegno trasversale di gruppi politici, associazioni e movimenti; b) il timore di vivere situazioni di pericolo per le estrazioni petrolifere sul proprio territorio da parte dei cittadini; c) l’indagine giudiziaria in corso”.<br /><br />“Questo referendum – proseguono Mollica e Pace – tenutosi al centro di un’indagine giudiziaria devastante per l’immagine della nostra Regione, deve servire a far capire in quale maniera una risorsa, qual è il petrolio, non debba essere tale solo per quella maggioranza degli Italiani che, tra l’altro, si è astenuta dal voto, per trasformarsi in una iattura per il nostro territorio, sotto l’aspetto della salute e della devastazione dell’ambiente”.<br /><br />“La stessa mozione da noi presentata – ribadiscono i consiglieri – rispetto a quella presentata dal resto delle opposizioni che chiede la sfiducia del presidente Pittella e nella quale non siamo stati coinvolti nella sua redazione, mira a tutelare in maniera seria, e non come in passato si è fatto, innanzitutto la salute della gente, nonché la salvaguardia del territorio sotto l’aspetto ambientale, coinvolgendo anche organismi sovraordinati alla stessa Regione quali l’I.s.p.r.a. e, perché no, il N.o.e.. Pertanto – concludono Mollica e Pace – se segnale va colto, lo stesso deve essere indirizzato verso queste questioni sulle quali , a partire da domani nell’ambito del Consiglio regionale, vede la Regione Basilicata impegnata nella ricerca di ogni possibile soluzione concreta e tangibile, affinché emerga l’interesse degli amministratori per il bene comune e rendere possibile il recupero del rapporto di fiducia tra istituzioni e comunità”.<br />