“Settimana lucana a Firenze”, oggi e domani le opere di Sammartino

Entra nel vivo la prima edizione della “Settimana lucana” (Da Firenze a Matera capitale della cultura 2019), rassegna inserita nel palinsesto dell'Estate Fiorentina 2016, organizzata dell'associazione “Lucana Firenze” con il patrocinio di Regione Basilicata e Comune di Firenze. A partire da sabato scorso, una serie di eventi stanno rinsaldando il legame fra le due regioni, e si continuerà fino al 17 settembre. “La Settimana Lucana”, intanto, nell'incantevole scenario dell'ex carcere delle Murate, presenta una due giorni di teatro tra mito, storia e letteratura: due spettacoli scritti, diretti e interpretati dal giornalista e scrittore Mimmo Sammartino, accompagnato per l'occasione da Giovanna D'Amato (violoncello), Bartolo Telesca (chitarra), Giovanni Montecalvo (tastiere) e Luciano Brancati (percussioni). Si inizia questa sera, alle 21, con la performance per voce e strumenti “Di Vin Amor (che dolor che dolor)”, di e con Mimmo Sammartino, una “celebrazione del vino fra poesia e dimensione giocosa”. Domani sera, sempre alle 21 e nella stessa location, sarà la volta di “Canto clandestino”, altro recitativo per voce e strumenti, di e con Mimmo Sammartino, “che intende essere – spiega il giornalista – trasfigurazione lirica di fatti realmente accaduti e richiamo alla coscienza e al dovere dell'accoglienza del nostro mondo di fronte al ripetersi dei naufragi nel Mediterraneo”. Mimmo Sammartino – che è presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata – sarà protagonista anche domani mattina, alle 11.30, nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi (Firenze, via Cavour 3), quando presenterà il suo ultimo romanzo “Il paese dei segreti addii” (edizioni Hacca, già candidato al Premio Strega) nel corso di un evento introdotto e coordinato da Michele Brancale, capo ufficio stampa della Provincia di Firenze. “Il paese dei segreti addii” è “una storia d'Appennino, un romanzo corale di antieroi, che vivono la vicenda di un borgo che si spopola, dove i suoi protagonisti si domandano se possa ancora esistere una terra di ritorno”. Il libro si pone lungo la linea di confine “tra fede e magia, ricordo, vita agra e miracolo” rivelando con forza il talento dell’autore di “Un canto clandestino saliva dall’abisso” e di “Vito ballava con le streghe”.

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