CGIL CISL UIL SU REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO

Dopo la grande mobilitazione sindacale di sabato scorso, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, “consapevoli della grande responsabilità che ci hanno consegnato i 10 mila partecipanti della Marcia per il lavoro”, tornano a chiedere come priorità l'avvio del reddito minimo di inserimento. “Troviamo singolare – spiegano i tre leader sindacali – che un provvedimento nato per tamponare situazioni di vera e propria emergenza sociale sia da mesi bloccato nel limbo delle carte e della burocrazia. Stiamo parlando di disoccupati che dopo aver perso il lavoro e aver attraversato tutta la trafila degli ammortizzatori sociali, con il corollario di aspettative suscitate da progetti di reindustrializzazione mai decollati, ora si ritrovano letteralmente in mezzo ad una strada senza alcuna forma di sostegnoal reddito”.”La Marcia per il lavoro ha evidenziato che nella società lucana c’è molta disperazione e se la Regione continua con questo insultante balletto burocratico rischia di far tracimare la disperazione. Nelle more dello sblocco del reddito minimo di inserimento – continuano Summa, Falotico e Vaccaro – si metta in campo una soluzione ponte, come il prolungamento dei tirocini formativi, per dare a chi oggi non ha niente un minimo sostegno economico per affrontare i bisogni più elementari della famiglia”.”Deve essere chiaro, però, che il tempo dei tentennamenti è stato definitivamente archiviato dalle oltre 10 mila persone che sabato scorso hanno manifestato davanti al Palazzo per reclamare crescita, sviluppo e soprattutto occupazione. Non comprendere la gravità del disagio sociale che serpeggia nella società lucana – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – sarebbe una plateale resa delle istituzioni democratiche e l’inappellabile fallimento di un’intera classe dirigente”.

    Condividi l'articolo su: