Comune Pz: Galleria Civica, interrogazione Giannizzari

“Si è appreso di una delibera di Giunta Comunale: la n. 59 del 17/05/2016, con la quale è stato deciso d’intitolare la ‘Galleria Civica’ del Complesso Monumentale di Palazzo Loffredo, all’artista potentino Gerardo Cosenza. Fatto salvo il rispetto per la persona purtroppo prematuramente scomparsa” ad affermarlo il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Savino Giannizzari, che ha formalmente interrogato “il Sindaco e l'assessore alla Cultura, tanto sull’opportunità della intitolazione di una struttura così rilevante, tanto sulle motivazioni della scelta del nome dell'artista. In merito alla prima domanda ci pare opportuno specificare che: tutte le gallerie d'arte pubbliche che portano il nome di un artista sono state intitolate solo in seguito a donazioni di collezioni di opere e, a volte, degli stessi contenitori privati d’ubicazione delle gallerie, divenuti di proprietà pubblica. In Italia le Gallerie Civiche con una intestazione, ove esistono, trovano ragione nell’esposizione permanente di intere collezioni di opere dell'artista intestatario, altre sono gallerie donate da famiglie di collezionisti che hanno centinaia di opere in esposizione permanente. Alcuni esempi significativi si individuano nel Museo Revoltella di Trieste (in questo caso il Comune ha avuto in donazione dalla famiglia sia il palazzo che le opere in esposizione); la Galleria civica di Venezia (donata al Comune dalla famiglia Bevilacqua insieme a numerose opere esposte alle biennali del primo novecento); il museo Morandi e Casa Morandi a Bologna, che sono gallerie civiche frutto della donazione della famiglia dell'artista. Per questo è opportuno sottolineare che in tutta Italia, come nel resto d'Europa, il criterio è sempre lo stesso: non esistono Gallerie Civiche che portano il nome di un autore del quale non siano state donate alla cittadinanza le opere successivamente ivi esposte. E questo non è un dato secondario dal momento che uno spazio pubblico e una scelta così importante andava pesata e condivisa con la comunità potentina. Di tale decisione, invece, non si comprende la motivazione reale visto che: non risulta sia stata fatta alcuna donazione di opere; non è stato chiarito se il nome del compianto Cosenza sia emerso all’interno di una rosa di possibili intestatari tra quanti hanno fatto la storia di questa città; le motivazioni addotte dall’assessore, quelle riportate dalla stampa (cioè l’essere stato il Cosenza “sostenitore della realizzazione di un museo civico nella sua Città” e di aver “sostenuto e proposto la creazione di una sede distaccata dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli nel capoluogo lucano” ) appaiono generiche, sia perché i sostenitori della realizzazione di un Museo Civico della città sono stati numerosi artisti (e nessuno ne è stato artefice), sia perché l’Accademia non è stata mai realizzata, per tanto il solo averla proposta non può essere considerato come titolo di merito preponderante. Le notizie riguardo la biografia dell’artista Cosenza, inoltre, sono state tratte dal sito personale dell’autore, così pubblicate persino sul sito istituzionale del Comune e contemporaneamente diffuse alla stampa locale, senza il doveroso vaglio da parte di esperti, tanto che al Cosenza sono stati attribuiti meriti non riscontrabili. Tanto si può sostenere perché, in maniera assolutamente documentabile e testimoniabile, negli anni meno intensi del percorso artistico della Città, Gerardo Cosenza in alcuni casi fu uno dei tanti a contribuire alla realizzazione di percorsi, in molti altri ne fu estraneo. In un momento in cui l'attenzione del mondo della cultura europea si focalizza sulla nostra regione dispiace constatare che la politica locale si arrocchi in una presunta autosufficienza e in un totale disinteresse al coinvolgimento di soggetti qualificati (artisti, intellettuali, storici e critici d’arte ecc…) che sarebbero stati di fondamentale supporto per giungere all’individuazione di un nome in maniera inoppugnabile in modo trasparente. In ultimo va ricordato che nella Galleria Civica di Potenza era stata realizzata l’esposizione permanente degli artisti della città e del suo hinterland, idea che fu apprezzata diffusamente e in particolare dal notissimo storico dell’arte Carlo Pedretti che ne ravvisò il merito di aver saputo disegnare un percorso coerente dell’arte cittadina dai primi del Novecento fino ai giorni nostri. L’esposizione era costituita da oltre 60 opere concesse dagli artisti al Comune e prevedeva integrazioni e aggiornamenti biennali. In sostanza questo era il Museo Civico, realizzato nel 2013 e in fase di perfezionamento, che l’attuale Amministrazione intese smantellare con la restituzione delle opere agli artisti. Per quanto citato e scritto nella presente interrogazione, sperando che la cultura riesca a essere occasione di confronto e espressione di competenze non estranei ad essa, si resta in attesa di una credibile risposta” conclude Giannizzari.

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