"Il rinnovo della convenzione tra Ospedale San Carlo di Potenza e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per attività di screening neonatale, esteso alle malattie metaboliche rare, per la consulenza specialistica e per la formazione del personale sanitario, fa compiere un passo avanti ai servizi e alle prestazioni per la salute ai minori e un passo indietro all’emigrazione sanitaria che purtroppo continua a caratterizzare il sistema sanitario lucano". Lo afferma il coordinatore regionale per la Basilicata di Italia Unica Pietro Sanchirico che aggiunge: "Sul piano della prevenzione resta ancora molto da fare se si pensa che secondo dati che risalgono al 2013 in Italia sono stati sottoposti a screening esteso circa un terzo dei neonati italiani e sono stati diagnosticati 58 bambini con malattia metabolica, con un'incidenza di 1 caso ogni 2500 nati. Se questa pratica fosse stata disponibile sull'intero territorio nazionale per tutti i neonati, circa 150-200 bambini ne avrebbero beneficiato, per cui il destino di neonati affetti dalla medesima malattia metabolica può essere determinato dal nascere a pochi chilometri di distanza. Gli interventi di prevenzione e promozione della salute dell'infanzia – continua Sanchirico – devono continuare e il piano di riorganizzazione delle strutture ospedaliere a cui sta lavorando la task force insediata al Dipartimento Salute ha compiti importanti da svolgere. In questo campo la chiusura dei Punti Nascita, deciso troppo frettolosamente dall’assessore Franconi, non può certo essere l’unica strada da intraprendere anche se in controtendenza la convenzione San Carlo-Bambino Gesù lascia ben sperare per il futuro specie per interrompere il trend del ricorso a cure fuori regione ancora più disagevole e carico di problematicità nel caso dei bambini".
BAS 05