E' stato realizzato dal Centro Internazionale per gli studi Storici Sociali e dei Territori
Emilio Colombo. Anteprima a Potenza del documentario del CISST
Anteprima nazionale a Potenza nel teatro Francesco Stabile per il documentario “Emilio Colombo. Memorie di un presidente” realizzato dalla sezione Centro Internazionale per gli Studi Storici Sociali e dei Territori (del Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo).
Maturato tra il 2009 e il 2013 il presidente Emilio Colombo ha condiviso con il CGIAM il progetto del lungometraggio sulla sua intensa esperienza politica.
Il documentario, a cura di due giornalisti Alessandra Peralta e Cleto Cifarelli, è la sintesi di trenta ore di interviste rilasciate da personalità che hanno segnato la Storia dell’Italia Repubblicana fino ai giorni nostri: Oscar Luigi Scalfaro, Mariotto Segni, Giorgio Napolitano, Jacques Delors, Arnaldo Forlani, Antonio Fazio, Gianfranco Ravasi e Maria Romana De Gasperi.
Tra le testimonianze dei lucani il capogruppo del Pse al Parlamento europeo Gianni Pittella e dello storico Giampaolo D’Andrea capogabinetto del Mibact che a breve firmerà un volume sulla figura dello statista lucano.
Una data di presentazione, quella del 25 luglio non fortuita perché è lo stesso giorno in cui, nel 1970, fu dato l’incarico a Emilio Colombo di formare il Governo e certamente non trascurabile perché ventisette anni prima, nella stessa data, cadeva il Regime.
La produzione, rappresenta una importante fonte storiografica per lo studio della storia italiana ed europea del secondo dopoguerra e sarà presentato a settembre nella Sala Zuccari del Senato.
Durante il racconto spesso le emozioni sfuggono al controllo del protagonista e filtrano nella trama narrativa: da Padre costituente a Ministro dell’Agricoltura prima e degli Affari Esteri poi, a leader doroteo, a Presidente del Consiglio dei Ministri, a fautore della politica fiscale e della riforma agraria, a decisore nella politica Europea in qualità di presidente del Parlamento tre volte, firmatario dell’atto Colombo-Genscher, a negoziatore dell’ingresso in Europa della Gran Bretagna fino ad arrivare, ai giorni nostri alla nomina a senatore a vita.
“Far conoscere e rendere attrattive lavori come questa public history significa dare valore al territorio e alle grandi nostre personalità che lo hanno caratterizzato.
Quello di stasera , al presidente Colombo, non è un atto celebrativo perché non ne avrebbe avuto bisogno e per la forza della sua storia e per l’indimenticabile contributo nel coniugare fervente europeismo con logiche nazionali.” Così il presidente della Regione Marcello Pittella.
“Sulla scia di Emilio Colombo, ha aggiunto, occorre continuare a guardare avanti recuperando l’etica dell’ascolto e del suo pensiero completamente attuale. E’ stato un leader di partito e al contempo il più grande statista lucano che ha segnato in quasi settanta anni di politica attiva la storia del Novecento convinto che l ’Europa non risiedesse in un insieme di oggetti geografici e statali ma processo di integrazione, sfida per lo sviluppo e salvaguardia di pace”.
In Emilio Colombo si ritrovava la Basilicata quasi per intero perché punto unitario di riferimento.”
“Un lavoro interessante – ha commentato il capo di gabinetto del MIBACT Giampaolo D’Andrea –
attraverso cui si provano a ricostruire i contesti della storia italiana,europea e regionale dell’immediato dopoguerra fino alla soglia dei Duemila e all’ultima seduta del Senato, la prima di questa legislatura presieduta proprio da Emilio Colombo in qualità di senatore più anziano e figura prestigiosa ”.
“Un racconto a più voci sul doppio profilo quello italiano ed europeo tipico dell’impegno di Emilio Colombo in cui era difficile scindere l’orizzonte europeo da quello nazionale. Pensava “europeo” ogni qual volta si occupava di politica nazionale ed era orgoglioso di poter sottolineare il contribuito alla costruzione della Storia europea grazie alle sue due spiccate doti: senso dell’equilibrio e assenza di faziosità. Cioè l’idea che nella vita politica come in quella culturale le ragioni del dialogo dovessero sempre prevalere su quelle della contrapposizione e la ricerca di una sintesi tra opinioni e posizioni diverse fosse un dovere”.
Per ricordare l’impegno profuso dall’autorevole potentino, da parte del sindaco del capoluogo di regione, Dario De Luca, l’annuncio dell’intitolazione, in temi brevi di una strada o di una piazza allo statista potentino.