La presidente del Corecom riprende la storia: “#internetday, 30 anni fa, l’Italia per la prima volta si connetteva ad Internet” e parla di : “un nuovo modo di essere in relazione, di fare informazione e comunicazione, la divulgazione di una nuova cultura”
“Come è cambiata la cultura, il modo di interagire, di fare informazione e comunicazione da quel primo collegamento nel 1986”. E’ la riflessione della presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Giuditta Lamorte.<br /><br />“Sono iniziate in tutta Italia manifestazioni conoscitive e divulgative in occasione dell'Internet Day. Il 30 aprile del 1986 – riferisce Giuditta Lamorte – 30 anni fa, grazie al lavoro di Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito, al Cnuce di Pisa il nostro Paese si collegò per la prima volta ad Arpanet. Il segnale partí dal centro Cnuce del Cnr di Pisa, arrivó, via satellite, al centro di calcolo Roaring Creek in Pennsylvania e ritornó. Fu il primo collegamento a Internet dall'Italia, fu l'inizio del futuro, ma quasi nessuno lo comprese, al punto che i giornali decisero di non parlarne”.<br /><br />“Nell'aprile del 1993 – continua la Presidente del Corecom – venne lanciato Mosaic, il primo browser ideato da Marc Andreessen e qualche giorno dopo, il Cern rinunciò a ogni diritto d’autore su Internet, rendendo la rete di pubblico dominio. La società di Mosaic prese il nome di Netscape Communication e creò il primo browser commerciale, Netscape Navigator, nel 1994. Microsoft installò Internet nel 1995 grazie al sistema operativo Windows 95 e questo determinò l'affermarsi, in Italia, dei collegamenti in rete, con la diffusione nelle biblioteche e nelle università”.<br /><br />“Oggi viviamo di internet e la nostra vita, con quel primo collegamento ad Arpanet, è cambiata in modo impensabile. Le comunicazioni, il commercio, l'informazione, non esiste settore della vita odierna che non abbia risentito di quel collegamento. Da quel primo segnale – sottolinea Giuditta Lamorte – attraverso i vecchi modem rumorosi, si è arrivati alle email, alle emoctions, ai social, al wifi e ai telefonini che consentono la connessione ovunque. Internet è diventato, non semplicemente un sistema per navigare in rete, ma un modo per studiare, lavorare, commerciare. In orario scolastico, gli alunni parleranno della loro esperienza didattica e del loro essere diventati smart nell’uso della tecnologia, scoprendo che la rete rappresenta anche un nuovo modo di fare didattica”.<br /><br />“L'avvento di Internet – puntualizza la Presidente del Corecom – ha determinato un nuovo modo di essere in relazione, un nuovo modo di fare informazione e comunicazione, la divulgazione di una nuova cultura, la cultura digitale, ha determinato l'impossibilità e forse anche l'incapacità di distinguere l'on line dall'off line e ha portato inevitabilmente con sé, il dubbio (Roberto Cotroneo) che l'epoca nella quale viviamo è l'epoca dell'intimità distante: ‘se andiamo avanti a vivere buona parte di quel che conta delle nostre esistenze in una forma virtuale, finiremo per cambiare persino il nostro modo di sognare. Saranno sogni di parole scritte, di monitor accesi, di fotografie… Sogni come clip…’".<br />