"La questione della giunta mista Dario De Luca – Partito Democratico, che sembra ogni volta giunta al suo ultimo atto e che invece viene puntualmente riesumata, andrebbe affrontata dalla prospettiva giusta: quella psichiatrica". Lo dichiara Vincenzo Belmonte – coordinatore Lista Civica per la Città.
"Come è possibile, per il centrosinistra potentino, credere che un sindaco, sostenuto da forze politiche che hanno fatto del cambiamento il loro manifesto ideale, possa poi, al solo fine di conservare il posto, allearsi (appoggio interno, appoggio esterno… queste sono chiacchiere, la sostanza è chiarissima) con i rappresentanti di quel sistema ("marcio e corrotto", abbiamo sempre sostenuto…) che voleva cambiare?
E se è stato così difficile mettere le mani e fare pulizia nella macchina amministrativa potentina, ancora troppo intrisa di privilegi e inefficienze, – prosegue Belmonte – come potrebbe poi diventare facile fare questa pulizia insieme al centrosinistra locale, che di quei privilegi e di quelle inefficienze è il primo committente e beneficiario?
Chi riconoscerebbe mai, nel sindaco che mercanteggia posti con coloro che hanno dissestato la città, quello stesso candidato della vittoria storica di un anno e mezzo fa, che aveva promesso di far letteralmente "saltare" la proverbiale "mattonella"?
Qualcuno fa ancora fatica a comprendere la portata del cambiamento avvenuto: sono finiti i tempi del centrodestra subalterno di Taddei e Viceconte, quelli del "democristianismo universale"; sono finiti i tempi in cui la gente riteneva che, nonostante tutto, la cosa migliore fosse che i politici si accordassero e che "spartissero", perché tanto "ce n'era per tutti".
Oggi, complice la crisi, la gente vuole forze politiche contrapposte, perché si controllino con chiarezza e trasparenza, si confrontino sui programmi e sulla pratica amministrativa, in una parola: si completino.
Questo -benvenuta democrazia!- è l'unico modo che abbiamo, noi Lucani e noi Potentini, per costruire una classe politica finalmente evoluta, capace e responsabile, al posto di quella involuta, che ha dimostrato incapacità e talvolta irresponsabilità, che ci ritroviamo oggi.
Dunque, questa contrapposizione, questa dialettica tra opposti partiti, che è la struttura portante della democrazia costituzionale (e senza la quale essa non esiste) è oggi realtà, a Potenza; bisogna farsene una ragione.
Chi crede ancora di poter proporre, nel 2015, patti allargati, alleanze trasversali, "convergenze parallele", commette un grave errore.
Invitiamo il centrosinistra tutto, per sincerarsi di quali siano le scelte migliori da fare, a non chiudersi dietro una porta per parlare con sindaci, assessori e consiglieri, e magari per trattare impossibili proroghe dello stato di fatto, ma a scendere in piazza per parlare con la gente.
Gli elettori sono molto più avanti dei politici, e non vogliono sentir parlare più di spartizioni, né di alleanze tra maggioranza e opposizione.
La gente vuole solo una cosa, oggi: che si governi con fermezza e decisione, e soprattutto con una visione chiara. E poi, la gente vuole che, chi non è in condizione di farlo, chi per mille ragioni non è in grado di garantire ciò che ha promesso, gli restituisca la parola, con le elezioni, e il potere di scegliere un'altra volta".
BAS 05