Iacovino (Fillea Cgil), bloccare il declino dell’edilizia

“Il settore delle costruzioni in Basilicata ha bisogno di un rilancio basato sui i fatti, quindi di una seria e differenziata programmazione in più punti : edilizia green, recupero e messa in sicurezza delle abitazioni, messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti, nuova progettazione di una viabilità che superi il gup con le altre regioni e dissesto idrogeologico.Il terremoto nell’area del Pollino , quello dell’Emilia Romagna e in precedenza quello dell’Aquila, e, una serie di calamità naturali che hanno colpito nel tempo altri territori italiani rendono indispensabile una svolta radicale nella cultura, nella progettualità e nelle politiche per il settore dell’edilizia e impongono una riflessione per definire nuovi modelli e processi innovativi della filiera della costruzioni “ Ad affermarlo in una nota Enzo Iacovino segretario generale della FILLEA CGIL di Basilicata.
“La sfida è rendere sicure le abitazioni dei nostri cittadini e compatibili con l’ambiente, infatti, da uno studio Ance-Cresme, risulta che 2,5 milioni di case risultano in pessimo o mediocre stato di conservazione; oltre il 60% degli edifici ( 7 milioni) risulta costruito prima del 1971, quindi prima dell’entrata in vigore della normativa anti-sisma per le nuove costruzioni. In Basilicata : circa 20 mila alloggi sono stati costruiti prima della seconda guerra mondiale e almeno 120 mila prima del 1960 con ben 70 mila in uno scarso stato di conservazione, per quanto attiene , invece, l’uso di materiali biocompatibili e ad elevato risparmio energetico siamo, praticamente, all’anno zero, solo pochi cittadini Lucani , stanno costruendo edifici ad alta efficienza energetica , questo settore altamente innovativo andrebbe sostenuto, alcune cose si possono fare anche con poche risorse bene il bando sull’efficientamento energetico fatto dalla Regione Basilicata, ma insufficiente, il bando va affiancato da un fondo di rotazione , a cui possono accedere , non solo i singoli cittadini, ma tutti i condomini che vogliono fare adeguamento sismico e bio-edilizia” – continua Iacovino – “ E’ dunque maturo proporre l’istituzione di un distretto produttivo dell’edilizia antisismica e sostenibile, composta da attori pubblici e privati coadiuvato dalla Università di Basilicata, creato con l’obiettivo di diffondere sul territorio un nuovo modo di costruire finalizzato a realizzare un prodotto edilizio più evoluto che minimizzi l’utilizzo delle risorse naturali e ambientali e favorisca il risparmio energetico, favorendo una nuova cultura costruttiva e incentivare con misure ad hoc il mercato delle abitazioni ecosostenibili, può essere utile un miglior utilizzo delle royalties destinate ai comuni , derivanti dall’estrazione”.
“Per quanto attiene la viabilità la regione sconta da anni un’arretratezza infrastrutturale non più sostenibile dalle popolazione, le uniche opere realizzate risalgono agli anni 70, tutte quelle programmate successivamente risultano incompiute; i nostri centri vivono un isolamento , molte volte risulta difficile se non impossibile raggiungerli , altro che crescita culturale e industriale, qualsiasi iniziativa economica passa attraverso una infrastrutturazione efficiente e sicura” – concludeil segretario FILLEA – – “Da anni si aspetta l’inizio dei cantieri della circumvallazione dell’abitato di Brienza per evitare che il traffico veicolare e pesante passi nell’abitato , una variante progettata, per collegarsi all’innesto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e alla Val d’Agri , arteria finanziata che non si riesce a cantierizzare , e la costruzione dell’Ospedale Unico del Lagonegrese; le ultime notizie ci dicono che l’anno in corso sarà quello buono. Non possiamo immaginare per la nostra Regione un qualsiasi sviluppo, che possa andare dall’industria al turismo , a Matera 2019 con una viabilità cosi inefficiente, la Basentana e il raccordo Sicignano-Potenza, ( l’arteria più utile per raggiungere la capitale della cultura Europea) entrambe sono diventate le meno sicure , infatti le continue interruzione e restringimenti delle carreggiate determinate dai cantieri aperti danno il segnale di quanto queste arterie hanno bisogno di essere rimodernate e messe in sicurezza. E’ diventato urgente oltre che improcrastinabile un piano di manutenzione straordinario che si basi essenzialmente su nuove tecnologie moderne di lavori pubblici e apre il fronte occupazionale anche a nuove figure di cui i nostri canteri hanno assoluto bisogno, costruendo un sistema di cooperazione tra pubbliche amministrazioni, imprese, università, centri di ricerca e scuole di alta formazione.
Non possiamo come sindacato dei lavoratori edile non essere convinti che la tutela del territorio passa attraverso una particolare attenzione da parte delle amministrazioni pubbliche , però non possiamo assistere che ogni lavoro che va in gara deve passare le forche caudine dei contenziosi giudiziari , ormai diventati prassi ordinaria, specie in questa regione nella quale i tempi di progettazione e realizzazione delle opere ha il triste primato della lentezza. La manutenzione dei corsi d’acqua e dei fiumi non è un argomento specioso, abbiamo assistito negli ultimi anni a più di un ‘evento , bastava una pioggia e , anche se eccezionale, il Metapontino frana e si allaga, come già tragicamente accaduto; non possiamo gridare alla fatalità di quanto succede, bisogna programmare e iniziare i lavori di messa in sicurezza”.

BAS 05

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