SANITA', INAUGURATO ANNO ACCADEMICO DELLA CATTOLICA

La liturgia della parola, celebrata dall’arcivescovo di Potenza Agostino Superbo nell’auditorium del San Carlo, ha dato il via alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica in Basilicata. La riflessione di monsignor Superbo, prossimo a lasciare la sede di Potenza per raggiunti limiti di età, si è centrata sull’identità cristiana a partire dalla metafora del “sale della terra” nel Discorso della Montagna. Nel suo intervento introduttivo il professor Alessandro Sgambato, coordinatore dei corsi ordinario di Patologia generale, ha tracciato il bilancio di un’esperienza che ormai si avvicina al ventennio, con quasi 1700 laureati, e che ha visto centinaia di giovani lucani trovare lavoro in tutt’Italia. “Sono sette – ha ricordato il professor Sgambato – i corsi di laurea per le professioni sanitarie attivati, di cui cinque al San Carlo (Infermieristica, Tecnici di radiologia, Tecnici di Laboratorio, Ostetricia, Logopedia) con circa trecento studenti e un centinaio di laureati all’anno”.Numerosi i docenti presenti in sala, tra cui alcuni dei decani del San Carlo, i primari emeriti D?Andrea, Straziuso e Accardo, che per molti anni hanno retto insegnamenti fondamentali. Nel suo intervento il direttore generale Rocco AG Maglietta, nel salutare monsignor Superbo, che celebrerà il prossimo 17 dicembre la Messa di Natale in ospedale, ha richiamato l’attenzione degli studenti sull’importanza di conservare i modi adeguati al servizio delle persone con spirito di umiltà. Nel richiamare la sua esperienza didattica – ha retto i corsi di Anatomia patologica per un decennio, fino all’incarico di dg al Crob – Maglietta ha sottolineato il ruolo strategico della responsabile amministrativa. “Grande merito della tenuta dei corsi di laurea – ha sottolineato il dg – va al rigore e alla determinazione della dottoressa Di Tolla nel richiamarci al rispetto degli orari, nell’affrontare e risolvere i tanti problemi organizzativi tipici di un’attività didattica in una struttura ospedaliera così complessa”. Secondo Maglietta l’evoluzione delle professioni sanitarie, con il passaggio dal diploma alla laurea, ha portato alla ribalta le categorie di autonomia e responsabilità, rendendo possibili e utili nuovi modelli organizzativi, dall’intensità di cura agli ambulatori infermieristici in cui il protagonista è il personale sanitario. “Anche se si parla sempre di tagli – ha spiegato il dg del San Carlo – per me resta centrale il tema dell’appropriatezza. Quando mi sono laureato io l’unica tecnologia diagnostica era la radiologia. Bastava poco per aprire un ospedale: la clinica era fondamentale. Oggi sono centrali le tecnologie. In questo quadro il sistema sanitario dei 17 ospedali è insostenibile e va quindi ripensato tutto. Siamo perciò al lavoro per liberare il San Carlo del fardello di tanta cronicità che non gli spetta e per valorizzarne la vocazione all’acuzia. Stiamo perciò lavorando con l’Asp alla costruzione di una centrale di dimissioni uniche che metta capo a un nuovo modello di assistenza domiciliare”.La lectio magistralis sul futuro delle professioni sanitarie, tenuta dal primario di Senologia, Enrico Mazzeo Cicchetti, docente di Chirurgia generale ha concluso la cerimonia.bas 03

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