Leggieri su lettere licenziamento lavoratori “ex Fenice”

Il consigliere M5s chiede l’apertura di un tavolo di concertazione e di utilizzare tutti gli strumenti in possesso della politica per sostenere questi lavoratori e per costringere la Rendina Ambiente srl (già “Fenice) a rispettare patti e prescrizioni

&ldquo;Il mio &egrave; un vero &egrave; proprio atto di accusa contro tutto il sistema Basilicata. Un sistema fatto di silenzi, burocrazia, mancati controlli e sistematiche violazioni di legge. Un atto di accusa che coinvolge tutti, politici, sindacati, magistratura, organismi di controllo. Non sono diventato pazzo, ma nell&rsquo;apprendere che i lavoratori dell&rsquo;ex Stabilimento Fenice di Melfi stanno ricevendo in queste stesse ore le lettere con cui l&rsquo;azienda dispone il licenziamento per riduzione di personale e il collocamento degli stessi in mobilit&agrave;, mi indigna&rdquo;. Lo afferma il consigliere del movimento 5 stelle, Gianni Leggieri, precisando che &ldquo;l&rsquo;azienda, per anni, ha operato senza alcun rispetto delle norme in materia di tutela ambientale e in materia di sicurezza del lavoro. La stessa azienda che ha per anni usufruito dell&rsquo;appoggio e del sostegno della politica regionale avvalendosi di mille aiuti diretti e indiretti, oggi, scarica gli effetti di una fantomatica crisi sull&rsquo;anello debole della catena, i lavoratori&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tutto questo &ndash; sottolinea il consigliere – nel silenzio generale. Tutto questo senza alcun intervento da parte della Giunta regionale e dei tanti organismi che avrebbero potuto intervenire. Mi chiedo, perch&eacute; per anni e ancora oggi si chiudono gli occhi di fronte alle illegalit&agrave; commesse dallo stabilimento ex Fenice di San Nicola di Melfi? Perch&eacute; nessuno indaga sulle denunce presentate dai lavoratori sul mancato rispetto delle norme di sicurezza? Perch&eacute; nessuno chiede a Fenice di pagare i danni dell&rsquo;inquinamento prodotto? E perch&eacute;, allo stesso tempo, si permette a questa societ&agrave; di mandare a casa numerosi lavoratori come se nulla forse? Cosa si nasconde dietro questa nuova mossa dell&rsquo;azienda? Forse si tratta dell&rsquo;ennesimo tentativo di fare pressione su chi governa per ottenere vantaggi dal ciclo di smaltimento dei rifiuti? Domande naturalmente che cadono nel vuoto e che chiss&agrave; quando e se avranno una risposta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ecco perch&eacute; accuso (j&rsquo;accuse) &ndash; prosegue Leggieri – tutti indistintamente e chiedo a chi di dovere di svegliarsi dal torpore e di iniziare ad interessarsi di ci&ograve; che accade a San Nicola di Melfi. Lo chiedo all&rsquo;Ispettorato del Lavoro, lo chiedo all&rsquo;ASP di Potenza, alla magistratura, alla Giunta regionale, all&rsquo;Assessore Berlinguer e al Governatore Pittella. Basta con le ambiguit&agrave;. Non possono pagare sempre e soltanto i cittadini, i lavoratori, i soggetti pi&ugrave; deboli di questo meccanismo perverso. Non &egrave; moralmente gusto, non &egrave; eticamente accettabile.&nbsp; La politica ha il dovere di prendere in mano la situazione e di intervenire. La politica ha il dovere di far sentire la vicinanza delle istituzioni a quelle famiglie che da domani si troveranno senza lavoro e avranno bisogno di sostegno. Si tratta di lavoratori che per anni hanno subito le scelte prese ad altri livelli. Lavoratori costretti ad operare in situazioni di insicurezza e di precariet&agrave;. Abbiamo il dovere di dare risposte a costoro e di non lasciarli soli proprio in questo momento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Pertanto &ndash; conclude l&rsquo;esponente del M5s – chiedo agli Assessori competenti di aprire un tavolo di concertazione e di utilizzare tutti gli strumenti in possesso della politica e della Giunta per risolvere il problema, per sostenere questi lavoratori e per costringere la Rendina Ambiente srl (gi&agrave; &ldquo;Fenice) a rispettare patti e prescrizioni. Non pu&ograve; essere concesso a tale azienda di continuare a fare il bello e il cattivo tempo nella nostra regione, trattando i lavoratori come schiavi e il nostro territorio come una immensa pattumiera&rdquo;.<br />

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