La componente del Comitato regionale per le comunicazioni avanza una proposta per tutelare “la reputazione, la dignità e la sicurezza dei cittadini lucani in rete”
“Sono in costante aumento le segnalazioni e le denunce di genitori e di singoli cittadini alle procure ed alle forze di polizia, presi di mira da cyber-delinquenti che rappresentano un serio pericolo per la sicurezza di ciascuno di noi. Porterò all' attenzione degli altri componenti del Comitato la mia proposta di creare uno sportello ‘Sos web’ presso il Corecom teso a tutelare la reputazione, la dignità e la sicurezza dei cittadini lucani in rete”.<br /><br />E’ quanto dichiara l’avvocato Morena Rapolla, componente del Corecom Basilicata, a parere della quale “questi beni possono essere lesi ad esempio dal fenomeno del cyberbullismo o attraverso la diffusione nel web di video, immagini, foto, dati, informazioni o scritti personali, commenti o articoli, video umilianti, discriminatori o abilmente artati, che riguardano la persona interessata senza che quest'ultima ne fosse al corrente”.<br /><br />“In questi casi il Corecom potrà intervenire attraverso una prima valutazione che consenta di distinguere ed eventualmente segnalare i casi di competenza dell'autorità giudiziaria – spiega Rapolla – mentre per tutti quelli ove sia possibile intervenire direttamente, il Corecom metterà a disposizione operatori in grado di rispondere alle richieste di intervento relative alla comparsa di notizie, immagini, video e commenti ritenuti offensivi e lesivi, su testate giornalistiche on-line, forum, blog e social media. Gli operatori si attiveranno per contattare i titolari dei domini interessati, con lo scopo di richiedere la correzione o la rimozione dei contenuti segnalati, agendo con modalità di ‘moral suasion’”.<br /><br />“Il Corecom Basilicata – aggiunge – dovrà promuovere una serie di incontri informativi di pubblica utilità, campagne di sensibilizzazione d’intesa con i media della regione nonché ogni azione idonea a contrastare in maniera energica la situazione emergenziale relativa ai rischi della rete, che costituiscono gravi ed insidiosi baratri digitali in special modo per le fasce deboli ed inermi, come i minori e gli anziani”.<br /><br />Nel condividere “la gravità della situazione denunciata nei giorni scorsi dal collega Gianluigi Laguardia per alcuni casi di furto di identità sui social”, Rapolla denuncia “il continuo ed inaccettabile perpetrarsi sul web di fenomeni di vera e propria devianza sociale che spaziano dalla pedopornografia, al bullismo in rete, all'istigazione all’odio razziale, alle truffe a danno degli anziani. E' in notevole aumento la percentuale di ‘silver surfer’, ovvero persone della terza età che navigano quotidianamente in rete. Facebook è utilizzato da una larga fascia di over 60, che riescono così a mantenere contatti con affetti lontani e ad intessere relazioni amicali. Il web diventa così uno spazio dove ci si sente meno soli e si può socializzare con pochi click, specialmente in una fase della vita come la terza età, dove vi è un'elevata esposizione al rischio di marginalizzazione ed abbandono. Ma la rete non è un'isola felice, e la regola della prudenza è aurea qui più che altrove. Il rischio di fare brutti incontri in chat costituisce solo una parte delle insidie che la rete riserva soprattutto ai cyberkids. Gli anziani sono invece delle prede appetibili dei cosiddetti messaggi truffa, veicolati attraverso email contenenti spot pubblicitari con inviti talvolta minacciosi ad acquistare determinati prodotti privi di ogni garanzia o con finte vincite di premi. Tra le forme di raggiro più diffuse e purtroppo efficaci, quella che riproduce con frasi e loghi ingannevoli, campagne telefoniche promozionali al fine di indurre l'anziano ad immettere in fantomatiche schermate i dati della propria carta di credito, pin incluso, e prosciugare impunemente il conto del malcapitato. Tanto i digital kids che i senior devono essere educati ad un uso consapevole e sano del web, cosicché i vantaggi saranno di gran lunga superiori ai possibili rischi e disagi frutto di una navigazione maldestra ed improvvida”.<br /><br />“La via maestra da percorrere – continua Rapolla – è quella della prevenzione, intesa non semplicemente come conoscenza delle procedure di sicurezza di cui sono dotati i personal computer, o delle impostazioni della privacy che ogni social network predispone, bensì come complesso di azioni di sensibilizzazione e di self education dei cybernauti, giovanissimi o maturi che siano. Si tratta di preservare un baluardo di progresso e civiltà da un attacco quotidiano il cui scotto lo pagano i cittadini che per diletto o per lavoro navigano in rete che ad oggi è ancora assai refrattaria nel darsi regole certe e predisporre un sistema di controlli realmente efficace ed idoneo a scongiurare il rischio ab origine e non a danno prodotto per cui si rende necessaria la compartecipazione delle istituzioni a diversi livelli (scuola, università, associazioni) e degli organi di informazione per affiancare i cittadini in questa fase delicata, in-formandoli attraverso la presenza di esperti circa il corretto utilizzo degli strumenti del web che purtroppo rivelano un degrado culturale e morale per la presenza di fake ed organizzazioni criminali”.<br /><br />“Di sicurezza in rete, agenda digitale, e di azioni a sostegno degli operatori della Comunicazione – conclude Rapolla – discuteremo ampiamente martedì 21 luglio al ‘Tavolo della comunicazione’ indetto presso il Corecom, un importante momento di concertazione e sano confronto tra istituzioni ed operatori del settore”.