Il consigliere regionale del Pd a Bruxelles ha discusso dell’argomento in una riunione del Gruppo Pse e in un incontro tra la delegazione italiana del Comitato delle Regioni e parlamentari europei
"Sicuramente servono politiche estere nazionali e comunitarie nuove, strutturali e dialoganti con i Paesi di origine per combattere le cause più profonde del fenomeno migratorio, sicuramente serve lavorare allo sviluppo locale di questi Paesi, sicuramente è ciò che evita il flusso di migranti, come sicuramente bisogna ben comprendere chi decide, come e a chi vanno i fondi per i Paesi del Terzo Mondo, sicuramente è ciò a cui bisogna lavorare, ma per tutto ciò serve inevitabilmente tempo, ecco perché contemporaneamente occorre fare altro e subito per evitare i drammi dell'oggi”.<br /><br />Così il consigliere regionale del Partito democratico, Vito Santarsiero, che partecipa a Bruxelles al Comitato delle regioni dove si discute di questo argomento.<br /><br />“Serve un sostegno reale, concreto, convinto e unitario dell'Ue, – aggiunge il consigliere Pd – con finanziamenti adeguati per affrontare la fase emergenziale, oggi sulle spalle di Comuni e Regioni che non hanno strumenti adeguati e risorse necessarie per affrontare la questione. Occorre rivedere i contenuti dell'Accordo di Dublino e sostenere i territori interessati direttamente al fenomeno ove la stessa qualità della vita delle popolazioni dipende dalla capacità di fronteggiare la questione”.<br /><br />“La risoluzione del Cdr – conclude Santarsiero - che sarà discussa e approvata domani, con un forte protagonismo dei membri italiani, è di fondamentale importanza per indirizzare le politiche europee. Serve inoltre per evitare le stragi in mare una seria lotta contro le reti di traffico, le ‘intelligence’ dei Paesi europei sono sicuramente in grado di farlo, occorre solo volerlo fino in fondo. Infine occorre avere il coraggio di governare il fenomeno sia con azioni umanitarie da svilupparsi in Paesi di transito dei migranti, sia con nuove regole migratorie capaci di intercettare in maniera più facile e formale chi vive condizioni di vera emergenza sociale".<br /><br />lc<br />