Università, Riviello (FI Giovani): calano immatricolazioni al Sud

Il coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Basilicata, Nicola Riviello, interviene sulle borse di studio universitarie e sul crollo delle immatricolazioni al Sud.
"Con i nuovi "insensati" parametri Isee decisi dal governo Renzi le famiglie italiane si ritrovano più ricche (secondo il governo) e quindi accesso negato alle graduatorie delle borse di studio universitarie. Risultato – dice Riviello – zero risorse per i ragazzi e calo delle immatricolazioni, ovviamente, la situazione più preoccupante al Sud".
"Occorre ricordare che il governo, impegnato solo negli slogan, ha presentato una legge di stabilità in cui non c'è alcuna traccia di borse di studio e simili: infatti le nuove "insensate" regole dell’Isee, che faranno salire i parametri di molte famiglie, le esclude dal raggio d’azione delle borse di studio, recando un danno gravissimo agli studenti e all'economia familiare. L'aspetto che più preoccupa, come presentato dagli ultimi dati, è il vero e proprio esodo di studenti dagli atenei del Sud, che hanno registrato un crollo nelle immatricolazioni, verso quelli del Nord, dove la tutela economica è ancora in parte mantenuta.
I numeri, tratti dall’anagrafe nazionale del ministero, parlano chiaro. Tra il 2011 e il 2015  – continua Riviello- l’università italiana ha perso nel suo complesso il 6,8% di immatricolati, la flessione si concentra quasi integralmente nel Mezzogiorno, dove ha raggiunto il -14,5%, con  segno negativo nella nostra Basilicata e con punte del -40% a Reggio Calabria, del -31% alla Parthenope di Napoli e del -28,1% a Messina. Tutti i confronti europei confermano che l’Italia continua ad avere meno laureati rispetto agli altri paesi Ue e che il problema si intensifica proprio nel nostro Sud, alimentando ancora di più i divari strutturali e di competitività.
La progressiva mancanza di fondi per le borse di studio, le scelte delle Regioni sempre più indirizzate a chiudere i rubinetti pesano gravemente sulla nostra generazione e sui tanti ragazzi che di fatto si sentono privati del diritto allo studio. Il governo Renzi è sempre meno interessato ai problemi reali delle famiglie e degli studenti, questa vicenda conferma che è sempre il nostro Sud a pagare il conto più salato".

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