Petrolio, Lacorazza: bene marcia indietro Governo

Il presidente del Consiglio regionale: “La democrazia italiana è viva e le Regioni non sono ai margini ma al centro di un percorso di dialogo istituzionale quando riescono ad interpretare con forza il loro ruolo di tutela degli interessi dei territori”

&ldquo;Con l&rsquo;emendamento presentato in Commissione bilancio della Camera il Governo sembra fare marcia indietro su tutta la linea in materia di autorizzazioni per le attivit&agrave; petrolifere. E&rsquo; una buona notizia, che spero venga confermata dal voto dell&rsquo;Aula. E&rsquo; una vittoria delle Regioni italiane che hanno chiesto di ripristinare il principio di leale collaborazione fra istituzioni, dopo la manifestazione di Policoro e la sottoscrizione del manifesto di Termoli. E&rsquo; una vittoria dei Consigli regionali, che insieme ai presidenti delle Regioni hanno vissuto una fase di positivo protagonismo. Ma &egrave; anche una vittoria dei cittadini e delle associazioni che hanno sostenuto questa battaglia con i loro autonomi punti di vista. Ed &egrave; la conferma che senza i referendum oggi non staremo qui a parlarne&rdquo;.<br /><br />Cos&igrave; il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza commenta la presentazione di un emendamento alla legge di stabilit&agrave; che in sostanza prevede il blocco dei procedimenti in corso entro le 12 miglia dalla costa (mare territoriale), l&#39;eliminazione della dichiarazione di strategicit&agrave;, indifferibilit&agrave; ed urgenza delle attivit&agrave; petrolifere (sostituita con la pubblica utilit&agrave;), la cancellazione del vincolo preordinato all&#39;esproprio della propriet&agrave; privata gi&agrave; a partire dalla ricerca degli idrocarburi, la limitazione delle attivit&agrave; di ricerca e di estrazione attraverso l&#39;eliminazione delle proroghe, la garanzia della partecipazione degli enti territoriali ai procedimenti per il rilascio dei titoli minerari.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; il primo effetto dei sei quesiti referendari proposti dalle Regioni &ndash; afferma ancora Lacorazza &ndash; che non erano &lsquo;contro&rsquo; il Governo, ma &lsquo;per&rsquo; tutelare le prerogative delle Regioni. Ora attenderemo che venga completato l&rsquo;iter parlamentare della legge di stabilit&agrave;, a cui seguir&agrave; il pronunciamento della Corte costituzionale. Ma intanto emerge un importante messaggio politico &ndash; istituzionale: la democrazia italiana &egrave; viva e le Regioni non sono ai margini ma al centro di un percorso di dialogo istituzionale quando riescono ad interpretare con forza il loro ruolo di tutela degli interessi dei territori. E ci&ograve; &egrave; ancora pi&ugrave; importante perch&eacute;, dopo l&rsquo;accordo di Parigi, occorre riscrivere la strategia energetica nazionale e bisogner&agrave; farlo insieme ai territori e non contro di loro&rdquo;.<br /><br />A parere di Lacorazza &ldquo;sullo sfondo c&#39;&egrave; poi il tema della riforma costituzionale. Occorrer&agrave; verificare in che modo sia possibile contemperare le prerogative dello Stato, che con la riforma si riappropria delle competenze in materia di energia, e le esigenze dei territori, che sarebbe ben strano vedere nuovamente emarginati dopo la marcia indietro del governo sulle procedure per le autorizzazioni petrolifere. E che, soprattutto, con il nuovo articolo 116 sulle competenze differenziate potranno, sulla base di una rinnovata capacit&agrave; di gestione e di programmazione, aspirare a conquistare competenze e poteri in materia di governo del territorio. Pu&ograve; sembrare difficile, ma in fondo &egrave; la stessa cosa che molti avevano detto quando &egrave; iniziata l&#39;avventura dei referendum. Ora possiamo riprovarci, facendo valere le buone ragioni dei territori e degli enti locali. Raccogliendo la sfida dell&rsquo;efficienza senza perdere la qualit&agrave; del percorso democratico&rdquo;.&nbsp;

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