"Il dibattito sviluppatosi in Basilicata a partire dalla vicenda “Fondazione An”, per giungere sino al ruolo, alle prospettive politiche e al futuro della destra lucana ha visto diversi interventi ed è stato ricco e articolato. Mi iscrivo a questa ‘compagnia di giro’ con l’obiettivo di offrire un contributo da un diverso punto di vista. Quello della Basilicata periferica. Ho la fortuna e l’onore di essere il Portavoce Provinciale di Matera di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale – afferma Giovanni Pasciucco – ma lo sono non a partire da uno dei due capoluoghi di regione. Matera, ormai Capitale culturale della comunità regionale e Potenza, capoluogo di Regione e dei servizi amministrativi e universitari.
La Basilicata però non può esaurirsi nella funzione dei due capoluoghi di regione. Esistono altri territori, alcuni più forti, come il Vulture – Melfese ed il Metapontino, altri più marginali come l’Area Sud e la Collina Materana, quest’ultimo il luogo dove io vivo e lavoro. Sono residente a Stigliano.
In questa divaricazione delle prospettive, nella dicotomia fra territori prospettici e luoghi che si vanno spopolando bisogna trovare i punti di equilibrio e ricostruzione sia morale che socio – economica della nostra regione.
La crisi del partito – regione (il Pd) espone a rischi ed opportunità. Il rischio è la perdita di visione sistemica che vent’anni di governo a cultura marxista hanno prodotto in Basilicata. La diminuzione di risorse pubbliche, la chiusura di Comunità Montane e Province, la rottura del modello socio sanitario della Basilicata hanno accentuato la crisi. La disarticolazione della rete ospedaliera ha visto anche a Stigliano la chiusura di un vero e proprio presidio di civiltà quale era l’Ospedale locale.
Se in Basilicata non fossero arrivati contemporaneamente la Fiat e l’Eni in val d’Agri si sarebbe completato il disfacimento. La recessione è stata frenata da questi due fattori. Comunque è finita un’epoca, quella legata da una parte all’assistenza dipendenza e dall’altra al consenso elettorale da restituire al Pd. Il cancro del clientelismo non è però ancora debellato. Resistono, soprattutto nelle zone più deboli vere e proprie sacche di ‘caporalato politico’. Indegne e vergognose.
Qui si innestano i fattori di cambiamento che hanno trovato sfogo nel successo dei movimenti civici e di Fratelli d’Italia – An sia a Potenza che a Matera. Gianni Rosa e Gianfranco Blasi da una parte, Pasquale Di Lorenzo dall’altra hanno contribuito con il successo di De Luca e De Ruggieri ad allargare la visione del centro – destra che da solo non era capace di diventare maggioranza. Anche perché sia Forza Italia che il Nuovo centro – Destra sono spesso rimasti in coda al potere del Pd accontentandosi delle briciole e di una marginalità speculare ad una piccola casta di potere.
Ma per realizzare un progetto autentico di cambiamento – aggiunge – è necessario sconfiggere il Pd anche alle prossime regionali. Per questo il modello adottato di una destra non residuale, ma capace di aggregare corpi sociali, movimenti, pezzi di territorio locale, liste civiche è assolutamente vincente.
Per farlo abbiamo bisogno però di non abbandonare le periferie, di ricostruire un sistema territoriale omogeneo e inclusivo. A partire da luoghi, come quello dove vivo, la Collina Materana, oggi privi di servizi, infrastrutture, prospettive di crescita.
Per queste ragioni il ruolo del mio partito sarà fondamentale nei prossimi mesi, per questo ho deciso di investire le mie energie politiche e morali in Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale di Basilicata pur provenendo da una cultura politica meno ideologica e più liberale. Sento che Fratelli d’Italia può essere anche la casa di chi vuole realizzare l’alternativa alla sinistra di potere".
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