Rosa: il perpetuarsi delle politiche assistenzialistiche

Il consigliere regionale di Lb-Fdi: “Dalla ‘Cittadinanza solidale’ al ‘Reddito minimo di inserimento’, cosa cambia? Nulla. E in dieci anni i poveri lucani raddoppiano”

&ldquo;Ci stiamo ancora chiedendo dove sia la rivoluzione tanto promessa. Dove sia la svolta politica che avrebbe dovuto risollevare le sorti della Lucania. Noi, e non &egrave; la prima volta che lo diciamo, vediamo solo programmi passati cui vengono cambiati i nomi per dare una parvenza di novit&agrave;, ma che perpetuano politiche assistenzialistiche senza dare concreta soluzione ai problemi che affliggono la nostra Regione. Esempio lampante: il &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo;&rdquo;. E&rsquo; quanto affermato dal capogruppo di Lb-Fdi in Consiglio regionale, Gianni Rosa.<br /><br />&ldquo;Ad analizzare le proposte degli ultimi dieci anni in materia di lotta alla disoccupazione e supporto all&rsquo;inclusione sociale troviamo le affermazioni di seguito riportate. Nel 2005, Filippo Bubbico sulla &lsquo;Cittadinanza solidale&rsquo;: &lsquo;(&hellip;Per la prima volta in Basilicata variamo un programma organico di contrasto alla povert&agrave; e di reinserimento sociale, che ha lo scopo di estendere le reti di solidariet&agrave;, offrendo una opportunit&agrave; alle persone e alle famiglie che si trovano in una condizione di particolare disagio, ma promuovendo allo stesso tempo azioni di inserimento sociale e collegando il sostegno finanziario alla partecipazione a percorsi formativi e ad esperienze di lavoro(&hellip;); nel 2006, Vito De Filippo sulla &lsquo;Cittadinanza solidale&rsquo;: &lsquo;(..)L&#39;obiettivo di questa legge &egrave; quello di sperimentare, per due anni, un inedito modello di intervento di contrasto alla povert&agrave;. Si tratta di un vero e proprio contratto di cittadinanza in quanto il sostegno al reddito si muove lungo un percorso di inclusione sociale che prevede interventi formativi e di inserimento nel mercato del lavoro(&hellip;)&rsquo;; nel 2014, Marcello Pittella sul &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo;: &lsquo;(&hellip;)Credo si tratti di uno dei primi esperimenti di questo tipo avviati in Italia (&hellip;)&rdquo;, &lsquo;(&hellip;)rientra in una pi&ugrave; ampia strategia del Governo regionale a sostegno delle fasce pi&ugrave; deboli della societ&agrave;, da un lato, ma anche per la ripresa dello sviluppo e il sostegno dell&rsquo;occupazione, dall&rsquo;altro(&hellip;)&rsquo;. Le parole dei tre Governatori &ndash; sottolinea Rosa – succedutisi negli ultimi dieci anni, sono identiche come pressoch&eacute; identico &egrave; il progetto che sponsorizzano. Assistenzialismo puro che non ha rappresentato n&eacute; rappresenter&agrave; una soluzione al problema della disoccupazione lucana, tantomeno un sviluppo economico per la nostra terra&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La dimostrazione? Dopo dieci anni di &lsquo;Cittadinanza solidale&rsquo; o Copes non si &egrave; risolto nulla. A quanto ne sappiamo &ndash; dice Rosa – poich&egrave; i governi di centrosinistra non si sono occupati di monitorare questi progetti per verificarne l&rsquo;efficacia, essi si sono dimostrati fallimentari e forieri soltanto di clientelismo politico. Anzi, le politiche miopi del Pd lucano, prive di qualsiasi intervento a favore dello sviluppo della nostra Regione, hanno addirittura raddoppiato la platea di poveri. 150 milioni di euro per non concludere nulla in questi ultimi 10 anni. Nel 2006 &ndash; prosegue l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia- Alleanza nazionale – quando fu bandito l&rsquo;avviso per accedere alla &lsquo;Cittadinanza solidale&rsquo;, furono presentate circa 10.000 domande e ne furono finanziate circa 4.000. Oggi, a quasi dieci anni di distanza, la Giunta stima che le domande per il &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo; saranno circa 21.000, ma i 40 milioni di euro annui della oramai ex card benzina potranno coprire solo 7.000 richieste&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Indro Montanelli &ndash; ricorda il consigliere – aveva proprio ragione: &lsquo;La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero&rsquo;. Solo che in Lucania, dove la sinistra governa da sempre, i poveri non sono solo aumentati, ma raddoppiati. A distanza di dieci anni la situazione peggiora e sembra che nessuno se ne accorga. Certo, qualcuno verr&agrave; a dire che nel &lsquo;nuovissimo&rsquo; progetto &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo; rientreranno anche quegli ex beneficiari di ammortizzatori sociali che ora sono senza reddito. Certo. Bisogna, per&ograve;, dire che sono solo 1.500 gli ex percettori di ammortizzatori sociali che rientreranno nel programma e che questo non giustifica il raddoppio dei poveri lucani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una differenza, per&ograve; &ndash; specifica Rosa – tra i provvedimenti assistenziali del passato e quello di oggi c&rsquo;&egrave;: gli scaglioni introdotti per percepire il &lsquo;Reddito minimo d&rsquo;inserimento&rsquo;. Se, infatti, per gli ex beneficiari di ammortizzatori sociali il reddito massimo familiare &egrave; di 18.500 euro, per i poveri disoccupati &egrave; di 9.000. Quindi, in nucleo familiare in cui la moglie porta a casa 10.000, se il marito &egrave; un ex beneficiario di ammortizzatori sociali che ha guadagnato 7.000 o nulla, prende il contributo; se il marito &egrave; un semplice disoccupato, con reddito 0, &egrave; fuori dalla provvidenza. Meno male &ndash; commenta il consigliere – che si parla di programmi di solidariet&agrave; e di inclusione sociale. E che si parla di programmi per il &lsquo;sostegno dell&rsquo;occupazione&rsquo;, che si concretizza, per il Governatore lucano, in attivit&agrave; presso pubbliche amministrazioni, enti pubblici economici, cooperative sociali, consorzi, e imprese sociali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi ci chiediamo: i 131 Comuni lucani, pi&ugrave; altri 100 (e vogliamo essere di manica larga) enti pubblici economici, cooperative sociali, consorzi, e imprese sociali lucane, quanti di quei 7.000 beneficiari potranno assorbire? A questa nostra domanda, Giunta e funzionari regionali non hanno saputo rispondere. Questo dimostra &ndash; sostiene Rosa – che il Governo Pittella con la sua politica pseudorivoluzionaria non ha la minima idea di quante di queste persone alla fine svolgeranno un lavoro e quante percepiranno un &lsquo;contributo assistenziale&rsquo; e basta. E qui ritorniamo all&rsquo;assunto iniziale &lsquo;Assistenzialismo puro&rsquo;, con buona pace dei sindacati e la rassegnazione dei Lucani poveri che si dovranno accontentare dei 450 euro mensili del &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo; senza poter sperare di trovare un lavoro vero che ne offra almeno il doppio e che, magari, permetta di desiderare qualcosa di pi&ugrave; anche per i nostri figli. Tutto questo &ndash; conclude Rosa – perch&eacute; la sinistra, di cui il Governatore &egrave; degno rappresentante &lsquo;ama i poveri&rsquo;&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br />

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