"Grande apprezzamento per lo sforzo che la Regione Basilicata ha deciso di fare rispetto alle questioni ambientali, con particolare riferimento all’adesione al protocollo internazionale “UNDER 2 MOU”.
L’iniziativa, concretizzata dall’assessore Aldo Berlinguer merita di essere positivamente sottolineata". Lo dichiara Livio Valvano, segretario del Psi Basilicata.
"La riduzione delle emissioni in atmosfera – prosegue – è questione globale non più rinviabile.
Richiede un cambiamento di pensiero dei singoli cittadini e delle istituzioni che devono promuoverlo.
L’industria, i servizi, le infrastrutture, fino alle singole abitazioni e i comportamenti nei consumi richiedono politiche concrete nei contesti locali; è proprio nelle città che si produce l’80% delle emissioni di CO2, cioè la principale causa dei cambiamenti climatici in atto.
Bene fa la Regione ad assumersi una responsabilità diretta, con l’impegno a concretizzare azioni peer orientare le scelte nell’utilizzo dei fondi a disposizione.
In tal senso è utile ricordare la misura già attivata lo scorso anno tesa a sostenere gli investimenti privati in materia di riduzione dei consumi di energia e di produzione da fonti alternative.
Così come molto importante è la scelta politica di incidere profondamente sul sistema regionale di smaltimento dei rifiuti, ponendo al centro la loro riduzione, il riciclo e il riuso. Speculare a questo cambio di paradigma è l’abbandono dei desueti sistemi di smaltimento, primo fra tutti l’incenerimento che certo non consentono di incentivare il riuso e il riciclo.
E’ importante perché il trattamento dei rifiuti (inceneritore, impianti di trattamento, incenerimento nei cementifici, sistema di trasporto etc..) produce notevoli emissioni in atmosfera.
Bisogna accelerare sul piano regionale dei rifiuti; è importante per diverse ragioni.
Innanzitutto perché in assenza di esso diventa difficile attivare misure concrete che possano realizzare tendenzialmente la “strategia rifiuti zero 2020”, che, a latere, dovrà consentire in poco tempo di poter dismettere gli inceneritori presenti in Basilicata.
In secondo luogo, il ritardo nella redazione e approvazione del Piano regionale dei rifiuti corre il rischio di far trovare il legislatore e il governo regionale di fronte a un’impiantistica che nel frattempo è di fatto cambiata e non necessariamente nella direzione che vorrà prendere la regione.
Da qualche mese diversi interessi privati sollecitano la conclusione di procedimenti amministrativi tesi ad autorizzare, senza alcuna logica di insieme, impianti di vario genere: discariche per rifiuti speciali, impianti per il trattamento dell’umido etc..
Considerato che il rischio di una pianificazione anticipata di fatto dalle iniziative private si sta trasformando in realtà, mentre gli esperti continuano a studiare sulle soluzioni e sulla possibile configurazione territoriale, forse è opportuno correre ai ripari e approvare una moratoria con la massima urgenza, subordinando la definizione dei procedimenti amministrativi in atto alla definizione del piano regionale dei rifiuti.
Infine, sull’argomento delle emissioni in atmosfera è opportuno intervenire con una specifica legge regionale o comunque con provvedimenti che si occupino di definire meglio introducendo, se possibile, ulteriori prescrizioni per l’utilizzo dei rifiuti come carburante per la produzione di cemento.
Il settore sembra al momento eccessivamente libero di auto-determinarsi.
Sappiamo se bruciano CSS solo ed esclusivamente per produrre cemento o se lo bruciano a prescindere dalla produzione del cemento?
Siamo in grado di controllare le loro emissioni in atmosfera, oltre a ricevere i report degli autocontrolli?".
BAS 05