Replica argomentata del Presidente APA, Palmino Ferramosca
Piccata replica del Presidente dell'Associazione Allevatori, Palmino Ferramosca, ad un attacco della Funzione Pubblica Cgil: "Il 17 novembre 2014, questa Associazione è stata oggetto di un virulento attacco da parte di Roberta Laurino, nella sua veste di segretaria generale della FP CGIL, a mezzo di un comunicato stampa che si è rivelato poi essere anche alla base (i contenuti sono, infatti, gli stessi) di un successivo ricorso al TAR di Basilicata (1-12-2014) proposto da alcuni dipendenti del Servizio Veterinario delle Aziende Sanitarie di Matera e Potenza.
Un attacco che è giunto a seguito dell’adozione da parte della Giunta Regionale di Basilicata della delibera n. 1103 del 16-9-2014 avente ad oggetto “Programma dei servizi di assistenza tecnica in zootecnia dell’Ara Basilicata e programma di prevenzione e controllo delle epizoozie” e dalla conseguente, ma erronea, convinzione che l’atto fosse fonte di “esternalizzazione” e di “privatizzazione” di attività normalmente espletate dal Servizio Veterinario Pubblico Regionale.
Una vicenda assurda, tutta basata, come dicevamo, su presupposti errati, frutto di superficialità e disinformazione sui quali il TAR (nella sentenza emessa il 14 gennaio scorso che ha rigettato in toto il ricorso a causa della sua infondatezza) ha fatto puntuale e totale chiarezza.
Nonostante l’amarezza iniziale si è evitato di polemizzare a caldo con la Vs organizzazione, in linea con la nostra tradizionale condotta sempre improntata a relazioni sindacali corrette e rispettose del ruolo, tant’è che l’ARA (e le APA prima) non sono mai incorse in alcuna contestazione di attività antisindacale in tutta la loro lunga esistenza.
Ci è sembrato,però, necessario stigmatizzare la vicenda, anche per far si che in futuro non si ripetano episodi simili e che ognuno possa svolgere il proprio ruolo in tranquillità, basato sulla conoscenza vera della materia.
E allora eccoci qui a dire. Ma come si fa a parlare di “esternalizzazione” e di “privatizzazione” quando i servizi svolti dal’ARA risultano essere completamente diversi da quelli espletati dal servizio sanitario pubblico, tant’è che vengono assicurati agli allevatori lucani ininterrottamente dagli anni 80?
E in merito al “piano vaccinale contro la lingua blu” non ci si poteva informare prima di scrivere? Si sarebbe così appreso che l’intervento dell’ARA è avvenuto a titolo gratuito, grazie anche alla grande disponibilità dei propri veterinari convenzionati e che esso è stato reso su richiesta del Servizio Pubblico Veterinario per riuscire a somministrare le 140 mila dosi di vaccino acquistate ed aventi una scadenza ravvicinata (l‘8-11-2014). Un ausilio che ha esso si evitato lo sperpero di danaro pubblico (che avrebbe potuto invece esserci se i vaccini non fossero stati somministrati entro la scadenza) e che ha consentito agli allevatori di poter movimentare gli animali, altrimenti bloccati perché non vaccinati.
Che dire, poi, dell’indecoroso attacco nei confronti del Direttore della sezione di Potenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, nella sua veste di Direttore dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale? Ma come si fa a parlare di “laboratorio doppione” o dell’utilizzo diverso dei finanziamenti in questione per la “copertura dei posti in pianta organica, dallo scorrimento delle graduatorie della specialistica ambulatoriale e dell’aumento delle ore agli specialisti già in servizio”?
E’ evidente come si ignori che i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico eseguono esami diversi da quelli eseguibili nei laboratori dell’ARA e ciò in ragione di competenze che sono altrettanto nettamente diverse.
Così come si dimostra di ignorare che le risorse finanziarie in questione non sono in capo al Dipartimento della Sanità bensì a quello dell’Agricoltura e che quindi non vi è alcuna sottrazione di risorse così come inopinatamente paventato.
Anche l’attacco alla Regione Basilicata risulta essere, nella fattispecie, ingeneroso in quanto l’adozione di questo “programma” è lungimirante e coraggioso, certo oggi primo ed unico esempio in Italia ma sicuramente sarà presto preso a riferimento da altre Regioni.
E’ evidente che la superficialità e la scarsa conoscenza della materia hanno giocato un ruolo determinante in questa brutta vicenda che c’è da augurarsi non si ripeta in futuro, sia nell’interesse del sindacato, chiamato a svolgere un importante ruolo di difesa degli interessi dei lavoratori in questa triste fase congiunturale di crisi, sia nell’interesse di questa Associazione che svolge la propria azione a sostegno della zootecnia regionale da oltre sessant’anni.
Infine, ci piacerebbe sapere se la Laurino si sia posto la domanda: ma se quell’atto fosse stato annullato o solo sospeso, cosa ne sarebbe stato dei nostri 40 dipendenti e degli 80 professionisti convenzionati?
La scelta del TAR di entrare subito nel merito ha evitato che la vicenda potesse creare danni notevoli a questa Associazione, alle persone che con essa ci lavorano ed agli allevatori.
La conclusione della vicenda ci ha spinti a scrivere questa nostra nota per condividere con Codesta OS la gravità dell’accaduto, per sollecitare, ci auguriamo, una riflessione e rappresentare la nostra completa disponibilità al dialogo ed al confronto.
Infine, dispiace dover lamentare la completa assenza nella vicenda del Segretario generale della FLAI CGIL che forse qualche voce in capitolo avrebbe pure dovuta averla".