L’Unibas partecipa all’evento europeo “Unisistem day”

Il convegno sulle staminali a Potenza, il 14 marzo, nell’Aula Magna del Francioso

Anche l’Università della Basilicata parteciperà alla sesta edizione di “UniStem Day”, la giornata di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali dedicata agli studenti delle scuole superiori, con 45 gli atenei coinvolti tra italiani e stranieri, e 20 mila giovani: l’iniziativa si svolgerà il 14 marzo, a Potenza, nell’Aula magna dell’Ateneo lucano, in via Nazario Sauro, dalle ore 9.15.
Il convegno, al terzo anno in Basilicata, è coordinato dal docente Unibas di Biologia e tecnologia della riproduzione, Raffaele Boni: dopo i saluti del Rettore, Mauro Fiorentino, e del direttore del dipartimento di Scienze, Faustino Bisaccia, è previsto un collegamento audio tra le Università coinvolte nel progetto, e quattro relazioni su “Origine e caratteristiche delle cellule staminali” (Angela Ostuni, dip. Scienze – Unibas), e su “Utilizzo delle cellule staminali in Medicina Veterinaria” (prof. Boni), sui “Utilizzo delle cellule staminali in Ematologia” (dott. Michele Pizzuti, Unità ospedaliera San Carlo di Potenza), e su “Future applicazioni delle cellule staminali” (dott. Antonio Di Stasi, Unità ospedaliera San Carlo di Potenza).
Concluderà i lavori il prof. Paolo Augusto Masullo (dip. Scienze Umane – Unibas) con una relazione su “Etica dell’imprevisto: pensare la tecno vita”. UniStem è il centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano fondato nel 2006, e l’iniziativa è nata “con l’intento è di stimolare nei giovani un interesse o magari far loro scoprire una vocazione per la scienza e la ricerca scientifica, a partire dai temi e dai problemi affrontati nell’ambito degli studi sulle cellule staminali”.
La giornata di studio coinvolgerà complessivamente 36 Atenei italiani e 9 tra Irlanda, Regno Unito, Spagna e Svezia, con 20 mila studenti da circa 350 scuole superiori, più di 250 tra ricercatori, clinici, filosofi, sociologi, storici della medicina, tecnici, comunicatori della scienza e amministratori. “Si tratta di un’iniziativa importante – ha detto Boni – poiché cerca di sensibilizzare in modo scientifico i giovani su un tema delicato come quello delle staminali, attraverso una rete europea: ma il nostro è anche un Paese con un’elevata percentuale di studenti che scelgono le materie umanistiche, e questa è un’occasione per divulgare l’importanza della ricerca scientifica, e la passione che è alla base del nostro impegno”.

BAS 05

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