Un sistema integrato per valorizzare le eccellenze culturali

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I sindaci del Programma Operativo Val d’Agri a confronto per individuare la formula giuridica migliore per fare rete

Un sistema di gestione comprensoriale del settore culturale: è stato questo il fulcro della discussione che ha coinvolto i sindaci del Programma Operativo Val d’Agri in una riunione tenutasi il 3 febbraio scorso nella sede della Struttura di Progetto “Val d’Agri”. A confronto i primi cittadini per individuare la migliore forma di aggregazione che sia capace di trasformare l’attuale sostegno alle attività culturali in un sistema integrato in grado di valorizzare le eccellenze del territorio e creare posti di lavoro.
Un argomento che il comitato di coordinamento e monitoraggio aveva già affrontato nel 2012 con l’approvazione del documento “L’industria culturale e il Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra” e che ha trovato conferma nella delibera di Giunta Regionale n° 818 del 9 luglio 2013.
Nel territorio dei 35 comuni è evidente una frammentazione dell’offerta culturale ed appare ne-cessario individuare nuove formule che possano creare integrazione, equilibrio e sistema tra coloro che operano nel settore. E’ indispensabile che gli enti locali e le associazioni riescano a comunicare tra loro e a comprendere che un sistema culturale integrato e organizzato po¬trebbe, di fatto, favorire l’afflusso di turisti nell’area e permettere a chi ha investito nel settore di creare nuova occupazione ed economia.
Con l’obiettivo di strutturare in maniera organica l’offerta culturale dell’area, è stata ipotizzata la costituzione di una fondazione di partecipazione, ovvero un istituto senza scopo di lucro, al quale si può aderire apportando denaro, beni materiali o immateriali, professionalità o servizi.
Una struttura aperta che permette, da un lato, la fattiva collaborazione all’interno dello stesso istituto di soggetti pubblici e privati e dall’altro l’aggregarsi di privati cittadini che diventano ‘soci’ della Fondazione e come tali sono dalla stessa considerati. Questa partecipazione po¬trebbe essere definita come “azionariato diffuso culturale”, che garantisce diritti e stabilità. La Fondazione di Partecipazione permetterebbe, quindi, di far coesistere in un unico soggetto operativo imprese, società miste, associazioni, enti locali, ciascuno con la possibili¬tà di mantenere intatte le proprie peculiarità pur entrando a pieno titolo nella creatività del progetto e nella trasparenza dell’ operazione.
Mentre i sindaci approfondiranno i termini giuridici ed economici della Fondazione di Partecipazione, la Struttura di Progetto si preoccuperà, nei prossimi mesi, di interloquire con le associazioni e i privati per acquisire nuovi pareri e suggerimenti.

BAS 05

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