“Sui social è diventato uno degli argomenti di discussione di questa estate: se a Melpignano nel Salento hanno fatto, con grandissimo successo (tra 100-140 mila persone) la “Notte della Taranta”, in Basilicata non potremmo promuovere un evento simile di spettacolo di musica etno-popolare? E in tanti hanno lanciato idee tra le più creative e suggestive: la notte della tarantella lucana, del folk, dei canti della tradizione contadina, della taranta lucana e delle streghe”. E’ quanto sostiene Arturo Giglio, segretario del Centro Studi Turistici Thalia. “Credo che sia sfuggito a molti – aggiunge Giglio – che quasi in contemporanea con Melpignano a Sarconi nell’ambito del progetto “I luoghi della memoria” si è tenuto il concerto di Graziano Accinni Trio Multimediale.” E’ stato il promoter e organizzatore di eventi Mario Bellitti che ha curato l’organizzazione dello spettacolo, voluto dall’Amministrazione comunale, Pro Loco e associazione Ca.Teli.Te, a dirlo con chiarezza: la nostra musica popolare ha un potenziale di pubblico al pari della pizzica salentina e, purtroppo, è ancora sottovalutata. Ed ha aggiunto: con Basilicata Music Commission si vorrebbe colmare una disattenzione specie per gli spettacoli dal vivo definendo un contenitore, ovviamente tutto ancora da riempire di idee e progetti, che va nella direzione che da sempre come operatori dello spettacolo abbiamo indicato attraverso laboratori permanenti e non solo scuole di musica, attività di formazione per figure professionali e tecniche richieste dal mercato dello spettacolo, oltre che di ricerca sulla musica popolare. “E allora – si domanda il segretario del Cs Thalia – perché non partire dal patrimonio artistico che già abbiamo, dal progetto di Graziano Accinni di spettacolo multimediale che ingloba al suo interno musica tradizioni e archivi storici della Lucania merita attenzione, promozione e adeguato sostegno? Un interrogativo che potrebbe sciogliere, come primo compito, proprio Basilicata Music Commission credendo in questo progetto: Graziano Accinni e Silvio De Filippo alle chitarre insieme a Giuseppe Forastiero alla voce, uniti alle nuove tecnologie, hanno esplorato con il concerto tutti i repertori dei musicanti girovaghi dell’alta e bassa Valle dell’Agri con alcune perle interpretative come “Andrea” in dialetto lucano del grande cantautore Fabrizio De Andre’ e brani della devozione popolare lucana. Le antiche tarantelle riarrangiate in chiave moderna hanno dato allo spettacolo un aspetto brillante e virtuosistico facendo riaffiorare le antiche melodie che un tempo erano suonate con le arpe popolari dai girovaghi lucani in tutto il mondo. Il repertorio sconfinato della terra lucana è racchiuso in quasi due ore di concerto dove, oltre alle ballate e alle canzoni, si potranno gustare, proiettate su di uno schermo, le foto di un intero archivio etnomusicologico e antropologico. Ovviamente intorno a questo progetto si possono aggregare altre risorse artistiche, culturali, di spettacolo per realizzare il Repertorio della musica etno-popolare lucana con un appuntamento-evento annuale. Un’ultima domanda “provocatoria”: – conclude Giglio – nel cartellone degli eventi “magna magna” finanziati con risorse pubbliche si possono trovare poche decine di migliaia di euro per questo progetto?”.
BAS 05