Gesualdi (Artigiancassa) su accesso al credito imprese lucane

“Le persistenti difficoltà di accesso al credito ed il problema del caro-denaro, che al Sud costa quasi il doppio rispetto ad alcune Regioni del Nord e rende di meno, sono tra le cause principali che penalizzano notevolmente la crescita delle nostre imprese e dell’economia Meridionale”.
E’ quanto sostiene in una nota il neo presidente regionale di Artigiancassa Basilicata, Filippo Gesualdi, secondo il quale “anche l’artigianato (che in Basilicata conta circa 11.500 imprese), da sempre considerato settore trainante dell’intera economia nazionale e regionale, ha subito una fase di stagnazione”.
“Come riferisce oggi Rete Imprese Italia della provincia di Potenza a cui aderiscono le strutture provinciali di Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti – continua Gesualdi – i prestiti alle piccole e medie imprese lucane non garantite da Confidi hanno subito un decremento su base annua del 5,1 per cento nel comparto delle costruzioni, e del 4,4 per cento nel comparto dei servizi . Tutto ciò mentre sono stati circa 128 (20,8 per cento) gli artigiani, soprattutto nei piccoli comuni, che nel primo semestre 2013 hanno deciso di chiudere bottega, a causa dei tanti ostacoli che quotidianamente incontrano, sia dal lato fiscale che creditizio”.
Gesualdi aggiunge che “il vero problema, per gli imprenditori locali, è rappresentato dalle difficoltà di ottenimento del denaro a causa delle eccessive garanzie che vengono loro richieste dagli istituti di credito, nonostante la pratica sia assistita dalla garanzia dei Confidi, senza riservare la necessaria importanza ai progetti d’investimento. L’annoso problema del credito, è ulteriormente amplificato dall’accordo di Basilea che ha prodotto norme molto più stringenti sui criteri per ottenere credito, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni”.
“Pertanto – sottolinea Gesualdi – per fronteggiare questo impatto fortemente penalizzante per l’artigiano è opportuno rivalutare funzione e ruolo degli strumenti di agevolazione esistenti, primo fra tutti il Fondo di Garanzia, stimolando gli investimenti e continuare con le politiche di incentivazione e sostegno per le imprese lucane attraverso le agevolazioni messe in atto egregiamente dal Presidente Pittella con cui la Regione in pratica si fa carico , per il tramite Artigiancassa, di concedere contributi in conto interessi/canoni, pari al 100 per cento del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento, per agevolare i finanziamenti delle imprese artigiane destinati all’acquisto, alla costruzione, all’ampliamento, all’ammodernamento dei laboratori incluse le spese per migliorare la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei luoghi di lavoro”.
“Quindi – continua il presidente – il credito agevolato mantiene, ancora oggi, una funzione economica e sociale importantissima, consentendo alle piccole imprese l’accesso al credito, che in ambito regionale si configura come via di sviluppo. Due dati ne spiegano bene le potenzialità, basti pensare che per 1 solo euro di contributo che la Regione impegna per l’abbattimento degli interessi bancari, produce mediamente 14,3 euro di investimenti realizzati da parte delle imprese artigiane, per l’elevato effetto moltiplicatore che massimizza l’efficacia dell’intervento pubblico, inoltre, con i finanziamenti agevolati, nell’anno 2009, sono stati creati nella nostra regione 106 nuovi posti di lavoro, ossia 12.500 euro di contributo impegnato per ogni nuovo posto di lavoro creato, valore due volte inferiore rispetto ad un posto creato con altri strumenti agevolativi (con la 488 ogni posto di lavoro costa circa 20.500 euro).Gli strumenti non mancano è necessario però far rinascere e sviluppare la fiducia, l’ottimismo che sono poi le risorse vincenti dell’economia e delle società sane. La difficoltà che caratterizza l’attuale momento economico non lascia spazio ad un eventuale immobilismo. I tempi dell’impresa e del mercato non coincidono con i tempi della politica, ma sono i tempi della politica, del governo e della pubblica amministrazione che devono assolutamente coincidere con i tempi dell’impresa. In Economia non c’è mai contemporaneità tra causa ed effetto, pertanto – conclude Gesualdi – le scelte dell’oggi produrranno i loro effetti domani, quel domani in cui i nostri giovani coglieranno le opportunità o ne subiranno i vincoli”.

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