In una nota Filippo Massaro del Csail afferma che “tra i quattro comitatini di cui parla il Premier Renzi ci siamo anche noi – e lo diciamo con fierezza – ad opporci a “trivelle selvagge”. Ma non è il tono sprezzante ad offenderci quanto piuttosto l’atteggiamento semplicistico di chi ha paura di rimediare una brutta figura con il potente alleato tedesco e con gli interessi del Paese dovrebbe garantire anche quelli di comunità locali che hanno già pagato un prezzo altissimo alla “causa energetica” del Paese. Se dunque Renzi si vergogna di parlare con gli altri Premier dei problemi che vivono quotidianamente i cittadini che convivono con i pozzi, il Centro Oli di Viggiano, a Taranto l’attività del porto, chieda al Parlamento di farsi nominare sceicco, seguendo le orme del precedente Governatore della Basilicata, e provi a decidere tutto da solo proprio come accade negli Emirati Arabi. Troverà ferma e decisa opposizione di quattro comitatini tra cui il Csail. Piuttosto non invidiamo – aggiunge Massaro – il ruolo che l’attuale Governatore è chiamato a svolgere proprio dopo le primarie per il segretario del partito di Renzi. Dovrà spiegare all’amico segretario nazionale e Premier che più i 50 mila cittadini lucani, moltissimi senza la tessera del Pd in tasca, hanno partecipato alla consultazione per decidere e non per subire decisioni calate dall’alto, magari con l’utopica speranza di un cambiamento autentico che passi innanzitutto dagli organigrammi del maggiore partito della Basilicata. Non so, francamente, se sia sufficiente rintuzzare la posizione di Renzi a colpi di tweet o piuttosto, – conclude – come pensiamo noi, mostrare i muscoli anche per dimostrare che il ddl sul patto di stabilità non è stato uno scherzo giocato al Premier e al tempo stesso un atto di propaganda interna”.
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